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Schumi abdica: «Passi avanti? No, stiamo andando indietro»

«Non abbiamo una macchina nuova, ma soltanto novità aerodinamiche»

(...) per i sogni, «perché dovremmo andare avanti e invece andiamo indietro», ammette Michael Schumacher, ed è la prima volta che il sette volte campione del mondo parla così chiaro, è la prima volta che sventola metaforicamente bandiera bianca.
Sta abdicando dalla lotta mondiale, dalla difesa del suo titolo?
«No, non voglio dire questo, la mia è solo una constatazione. Gli altri stanno lavorando meglio, hanno continuato a sviluppare l’auto nella giusta direzione, mentre noi, benché credessimo di aver fatto un passo in avanti, siamo andati indietro. Per comprenderlo, oltre alla prestazione di oggi, basta confrontare i nostri risultati con quelli ottenuti nella doppia trasferta in Nord America, in Canada e a Indy. E dire che ci impegniamo al massimo, che lavoriamo tantissimo, facciamo moltissimi test... Il fatto è che dobbiamo ammettere che i nostri limiti attuali sono questi: siamo lontani dalle squadre più forti, da Renault e McLaren-Mercedes».
Da tempo non era così deluso, quasi arrabbiato.
«No, non sono arrabbiato, sono calmo, speravo solo di far meglio. D’altra parte, sabato l’avevo predetto: al massimo quinto. Invece, sono sesto, non c’è grande differenza; ciò che invece mi fa effetto è il distacco che abbiamo dai primi. È enorme».
E pensare che l’anno scorso, di questi tempi, stavate dominando.
«Certo, lo so, ma abbiamo vissuto ore peggiori. Però non è una bella situazione».
Ma la matematica non la esclude ancora dalla lotta iridata: si sente ancora in corsa?
«Vorrei dire di sì, che mi sento ancora in lizza, ma non è così, non mi vedo molto bene in questo campionato. Però continuerò a combattere, questo ve lo assicuro».
Fra due settimane c’è il G.P. di Germania, la sua corsa.
«Vorrei dire che sono ottimista, ma non posso».
Dunque, inutile anche solo sperare in una Ferrari sul podio tra 15 giorni a Hockenheim?
«Il fatto è che non abbiamo una nuova Ferrari a disposizione, abbiamo solo delle novità aerodinamiche. E non bastano. In gara avevo poca aderenza, la macchina mi scivolava sempre via. E poi questa McLaren è davvero molto avanti. Ora come ora non possiamo fare molto di più».
Però, come in Francia sette giorni fa, ha perso moltissimo tempo dietro a Trulli.
«Ma non voglio parlare dei se e dei forse. E poi non è questo il motivo del brutto risultato di oggi».
Non per farla preoccupare ancor di più: Ron Dennis, boss McLaren, ha dichiarato che in Germania saranno ancora più forti.
«Per la verità, già qui mi sono sembrati molto forti... anche se ogni tanto amano farsi male da soli».
Sembrerebbe una battuta questa, un chiaro riferimento ai motori rotti in prova da Raikkonen.

Ma, forse, è più semplicemente una disperata speranza.

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