Metti un abito lappone agli aceri di parco Sempione e il gioco, o meglio la gara, è fatta. Lestate in città non decolla e cè già chi pensa al prossimo inverno, regalando a Milano una tappa di coppa del mondo di sci nordico. Il Gotha degli sci sottili arriverà in città il 14 e 15 gennaio 2012, con quattro gare, due maschili e due femminili, sprint e staffetta: «Race in the city» è un sogno che la Federsci italiana coltivava da quasi un lustro.
La scorsa settimana lassegnazione a Milano dellevento, durante il congresso internazionale della Fis, federazione internazionale sci, ed ora un comitato è già al lavoro. Obiettivo: trasformare parco Sempione, Castello sforzesco, arco della Pace ed Arena in una «dependance» del grande nord. Emozioni iperboree per i grandi faticatori degli sci sottili che, per due giorni, ruberanno la scena ai runner affezionati ai saliscendi allombra della torre Branca. A Milano non si era mai corsa una tappa di Coppa del Mondo di sci nordico, che invece da qualche anno ha già calcato piazze famose, come quella di Duesseldorf, Stoccolma, Praga e Berna. Anche i cugini dello sci alpino sono ormai abituati agli appuntamenti «urbani»: tappe di coppa si sono disputate a Mosca e Monaco, ma sotto la Madonnina era dal 1984 che non si teneva un evento sciistico di calibro internazionale. Quella volta sulla Montagnetta di San Siro a vincere un parallelo extra coppa fu un certo Alberto Tomba. E speriamo che il ricordo porti bene.
Certamente lItalia di coach Silvio Fauner si presenta con ottimi risultati alle spalle, ma anche con un pesante turnover da metabolizzare: solo in campo femminile vanno in pensione insieme, come spesso insieme sono salite sul podio, Arianna Follis e Marianna Longa. La prima vera vittoria per Milano però, è aver vinto questa candidatura: «Gareggiare in città - ha spiegato Stefania Belmondo, fra le più grandi fondiste di sempre - è un'emozione irripetibile: niente boschi ma il respiro del pubblico che ti conduce al traguardo». Lobiettivo del comitato è avvicinare uno sport così duro e bello al grande pubblico: «Il fondo è unottima palestra di vita», ha spiegato Maurizio Dallocchio, economista e presidente del comitato organizzatore. Con lui due esperti del settore, Maurizio Gandolfi e Beppe Bonseri, già in regia ai tempi dei mondiali di Bormio 2005: «Allestero il fondo raduna anche 30 mila persone paganti - spiega Gandolfi -, qui sarà tutto gratis e creeremo un villaggio con attività e stand per far provare il fondo ai giovani». Mentre si pensa al contorno, cè chi fa già gli scongiuri col meteo: «Ogni gara richiede circa 3.200 metri cubi di neve per creare un sentiero di 7 metri di larghezza», spiegano Benito Moriconi e Marco Mapelli, storici direttori di gara del settore fondo.
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