Due carriere, due personalità forti, due generazioni di donne cresciute sulle piste da sci e nella vita. Si intitola Due vite, Lo slalom parallelo con mia figlia Federica Brignone il primo libro di Maria Rosa «Ninna» Quario, pubblicato da Edizioni Minerva, una confessione appassionata e sincera che racconta mezzo secolo di sport, sacrifici, gioie e rinascite.
Una madre, ex campionessa e giornalista, che si guarda indietro e intreccia il suo destino con quello della figlia – Federica Brignone, la sciatrice italiana più vincente di sempre in Coppa del Mondo. È la storia di due vite parallele, unite da una passione in comune e da un amore che, come le grandi discese, conosce curve, cadute e ripartenze.
Un libro intenso, umano e autentico, dove lo sport diventa linguaggio familiare e la montagna metafora di libertà e rinascita. «Ho cominciato a scrivere questo libro – racconta la Quario – pochi giorni dopo aver lasciato il mio lavoro di giornalista. Avevo voglia di raccontare la mia storia, e quella di Federica, prima che i ricordi svanissero».
E la sua storia è di quelle che non si dimenticano: milanese, classe 1961, Maria Rosa Quario è stata una delle figure più eleganti e carismatiche della cosiddetta “Valanga Rosa”, la squadra femminile che negli anni Ottanta ha reso grande lo sci italiano. Campionessa di slalom, quattro volte vincitrice in Coppa del Mondo, olimpionica a Lake Placid 1980 e Sarajevo 1984, Quario ha vissuto da protagonista una stagione irripetibile dello sport azzurro. Poi, una seconda vita nel giornalismo sportivo, per oltre trent’anni firma e voce di quotidiani e riviste come Il Giornale, Sciare, Infront Sports & Media. Una testimone privilegiata del mondo dello sci, capace di passare dal cancelletto di partenza alla penna, sempre con curiosità e disciplina.
C’è un filo diretto che lega Maria Rosa e Federica: la neve. Ma anche una diversa idea di libertà. Federica Brignone – classe 1990, campionessa del mondo, vincitrice della Coppa del Mondo generale nel 2020 e 2025 e di trentasette gare nel circuito internazionale – è la naturale erede di quella tradizione sportiva familiare, ma con una personalità tutta sua: più istintiva, più moderna, più combattiva. In una parola, più forte.
Nel libro, la madre racconta con sincerità la crescita sportiva della figlia: i primi sci, le cadute, le vittorie, i momenti di crisi, i trionfi mondiali e olimpici, ma anche la fatica di essere “la figlia di una campionessa” e il percorso di emancipazione che l’ha portata a diventare numero uno al mondo. Non mancano i retroscena affettuosi e ironici – le vacanze in camper, i giochi pericolosi, le discussioni e le riconciliazioni – che restituiscono il volto pi umano e vero di una madre e di una figlia unite dalla neve e dalla determinazione.
E accanto a loro, c’è anche Davide, il fratello di Federica, oggi suo allenatore e punto di riferimento tecnico e affettivo, che completa questo straordinario ritratto familiare: una famiglia interamente dedicata allo sport, capace di trasformare la passione in un progetto comune di vita.
Diviso in quattro parti, il libro attraversa sessant’anni di sport e costume italiano, dal boom turistico degli anni Sessanta fino ai giorni nostri, con un tono a metà tra cronaca e memoria personale. Maria Rosa Quario è una narratrice limpida, appassionata e ironica, capace di unire il ritmo del racconto sportivo alla profondità del diario personale. «Non è un libro su Federica – scrive – ma sulle nostre due vite.
Due carriere, due modi diversi di affrontare il mondo, un unico grande amore: lo sci».Arricchito da un ampio inserto fotografico in gran parte tratto dall’archivio personale dell’autrice, Due vite è anche un album di memorie collettive.