Nino Materi
nostro inviato
a Predappio (Forlì)
La sua auto è targata An 719 Dx. Inevitabile quindi che la proprietaria abbia un debole per Alleanza nazionale e la destra. Ma lei, Angela Ferrini, fiammeggiante consigliera comunale di Predappio, oltre che per il partito di Gianfranco Fini, stravede per Berlusconi. Tanto da aver inviato alla segreteria di Forza Italia tutto lincartamento relativo al «Progetto Ciclope»: «Unopportunità unica per lItalia - spiega la Ferrini - che però le lentezze burocratiche rischiano di vanificare».
Ma cosè il «Progetto Ciclope»? «Una commissione di esperti internazionali - si infervora «Super-Angela» (come lhanno ribattezzata per il suo attivismo i predappiesi) ha individuato a Predappio, nelle gallerie della ex fabbrica aeronautica Caproni, il luogo ideale per la creazione di un laboratorio unico al mondo specializzato nello studio della fluidodinamica e della fisica della turbolenza. Luniversità di Bologna ha già stanziato 600mila euro, ma per dare il via ai lavori è necessario sveltire la burocrazia». Altrimenti? «Il rischio è che lItalia perda unoccasione storica per realizzare unopera importantissima per la ricerca scientifica e leconomia del Paese. Al Progetto Ciclope sono interessate infatti anche altre nazioni, con il testa la Germania, che sarebbe ben felice di scipparci la candidatura».
Un progetto - questo della «galleria del vento» a pochi metri dalla casa natia di Mussolini - che rappresenta la priorità politica della Ferrini che tuttavia non disdegna di dare battaglia anche su altri fronti. Ispirata dallo spirito di Benito che a Predappio aleggia immortale, la Ferrini, ad esempio, contesta duramente lamministrazione locale di sinistra che da anni - a suo dire - è impegnata in opera di «demussolinizzazione» del Comune: «La casa dove nacque Mussolini è completamente vuota e il Comune si è sempre rifiutato di trasformarla in un museo visitabile dalle migliaia di turisti che ogni anno rendono omaggio alla tomba del Duce». Ma «Super Angela» non si rassegna e parte allattacco: «Ho raccolto un dossier sui consiglieri di sinistra, scoprendo che molti di loro sono parenti di personaggi importanti dellex regime fascista. Gente che è diventata improvvisamente antifascista dopo la caduta di Mussolini e che è arrivata perfino a cancellare molti simboli mussoliniani, compresi gli storici fasci littori che adornavano le spalliere delle sedie del consiglio comunale». Ma per fortuna i nostalgici del Duce possono rifarsi nel negozio di gadget mussoliniani che si trova allingresso di Predappio dove vanno a ruba le magliette con le scritte «Me ne frego», «Credere, obbedire, combattere» e «Boia chi molla».
«Ma questi sono aspetti marginali che non devono distrarci dallobiettivo centrale - sottolinea la Ferrini -.
Riuscirà Predappio a conquistare un posto al sole?
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