Il primo a reagire è Romano Prodi. Tirato in ballo da Berlusconi come responsabile del «malgoverno» dei rifiuti a Napoli, lex premier affida la replica alla sua portavoce. Che ricorda come lo stesso Bertolaso «abbia più volte dichiarato di aver seguito il piano già predisposto da Prodi», dimenticando di menzionare limpossibilità di applicarlo, quel piano, da parte di un governo alle prese con i veti della sinistra ambientalista su discariche e termovalorizzatori, e poi va fuori tema rispolverando il vecchio repertorio del «premier delle promesse disattese, impegnato a difendere con le unghie e con i denti le proprie aziende». Fortuna cè Antonio Di Pietro, più allenato alla rissa. A Berlusconi che sferza il Pd dipingendolo come «al traino di un partito eversivo come lIdv», Tonino risponde raccogliendo il guanto di sfida: «Se difendere la Costituzione vuol dire essere eversivi allora lIdv è un partito eversivo».
In generale, visto dallopposizione il contrattacco del premier su liste pulite e strumentalizzazioni delle inchieste sulla Protezione civile, è il segno che si sente in bilico. «Berlusconi è in difficoltà e in stato confusionale» sostiene il leader Idv, che già che cè gli rinnova linvito ad «andare davanti ai giudici».
Per Anna Finocchiaro, capogruppo Pd al Senato, il premier «attacca quando è in difficoltà» e «cerca di alzare la polvere per coprire una realtà triste e inquietante» dovuta al fatto che dalle inchieste «emerge il quadro di una gestione del potere non trasparente».
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