nostro inviato a Kaiserslautern
Unoccasione sprecata. Una partita giocata senza brillantezza e lucidità. Marcello Lippi alla fine è scuro in volto. E non nasconde il cattivo umore. Pesano i tre punti gettati al vento, insieme alla vittoria che poteva lanciare gli azzurri al primo posto nel girone E a sei punti, quota che ci avrebbe dato la qualificazione. Invece il pareggio costringe lItalia alla vittoria nellultimo match contro la Repubblica Ceca, per evitare lo scontro con il Brasile agli ottavi.
«Sono deluso e arrabbiato» esordisce il tecnico. Poi recupera tutta la determinazione da «sergente di ferro». «Da stasera inizia il nostro mondiale - attacca -, perché dalla prossima partita, ogni gara sarà dentro o fuori. Per noi si tratta delle partite migliori. Non ci aiuta bearci per quello che si è fatto prima. Questo 1-1 lascia tutto in bilico, ma comunque non facciamone un dramma». LItalia, però, cercava e voleva la vittoria. E lanalisi dellallenatore azzurro sulla condotta dei suoi è quasi spietata: «Il nostro approccio alla gara non è stato buono. Contro il Ghana abbiamo speso tanto, quella prima partita labbiamo disputata con grande intensità, il dispendio di energie è stato enorme. E in vista di stasera non abbiamo recuperato lo sforzo. Riconosco che la squadra è stata poco brillante. Ma ritengo di poter giustificare i ragazzi, in altre occasioni erano riusciti a recuperare». A chi gli chiede di unItalia viziata Lippi risponde così: «Non è viziata, è umana. I ragazzi hanno lavorato con intensità, passione e voglia fin dal giorno del raduno in mezzo ai tanti problemi che voi conoscete». Resta qualche dubbio sullimpostazione tattica del confronto. Con unItalia troppo sulla difensiva. Ma ai giornalisti che glielo fanno notare Lippi non risponde nemmeno: «Se abbiamo giocato per difenderci? E va beh, allora...». E il ct scuote la testa.
Quindi un flash sugli avversari: «Gli Stati Uniti si sono dimostrati una formazione organizzata, con voglia, determinazione e qualità. Contro di loro non ci ha aiutato la nostra solita serata positiva e ci è mancata lucidità quando ci siamo trovati in superiorità numerica, dieci contro nove». Il ct a stelle e strisce Bruce Arena si lamenta invece della direzione di gara dellarbitro uruguaiano Larrionda: «Larbitro ci ha danneggiato, la seconda ammonizione a Pope non cera, ma è naturale che i grandi poteri del calcio raccolgano più rispetto da parte dei direttori di gara. Un giorno toccherà anche a noi». Il ct azzurro replica con eleganza: «Arena si è lamentato dellarbitro? Non ho nessun commento da fare su Arena, ne avrei sui suoi giocatori, ma non ne faccio. Se ho qualcosa da dire sullarbitro? La partita è finita, quello che è stato è stato. Non ha senso dare giudizi».
Poi Lippi preme il tasto dolente della partita degli azzurri. Il troppo nervosismo. «Il nervosismo iniziale è stato causato dai nostri errori, non riuscivamo a recuperare facilmente la palla e ci sono saltati i nervi - analizza il tecnico -. Abbiamo pagato duramente lo sbaglio di De Rossi. E poi la sfortuna è arrivata immediatamente con quel pareggio su una deviazione casuale di Zaccardo». Quindi la ramanzina per il romanista: «Mi dispiace, è un bravissimo ragazzo, ma ha fatto lennesima sciocchezza. Un errore gravissimo».
Quello che è mancato allItalia, almeno nei primi 35 minuti di partita, quelli in cui è rimasto in campo, è stato Francesco Totti. Qualche apertura, qualche lancio dei suoi. Ma il capitano giallorosso è ancora lontano dalla condizione ottimale e il gioco azzurro ne risente. «Purtroppo Francesco non ha trovato la posizione in campo - chiude Lippi -.
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