Una vita dedicata al latino e allamato Cicerone. Emanuele Narducci, insigne studioso di letteratura latina, è morto ieri improvvisamente a Firenze, alletà di soli 57 anni. Nato nella stessa Firenze il 31 maggio 1950, Narducci è stato allievo di Antonio La Penna allUniversità di Firenze, specializzandosi poi alla Scuola Normale di Pisa; e ha avuto tra i suoi maestri anche il filologo Sebastiano Timpanaro. Professore ordinario di letteratura latina dal 1986, ha insegnato prima alla Facoltà di Magistero di Trieste e dal 1989 alla Facoltà di Lettere dellUniversità di Firenze.
Specialista di studi sulleloquenza e la retorica, Narducci ha dedicato molti dei suoi anni e delle sue ricerche a Cicerone. Tra suoi lavori Cicerone e leloquenza romana; Introduzione a Cicerone; Cicerone e i suoi interpreti: studi sullopera e la fortuna. Un altro autore cui ha dedicato grande interesse è Lucano, con volumi quali La provvidenza crudele. Lucano e la distruzione dei miti augustei e Lucano: unepica contro limpero.
Molti studenti dei licei classici e scientifici dItalia ricordano poi il professor Narducci per i suoi manuali di latino, tra cui Il libro di letteratura latina, Letteratura di Roma antica e Disegno storico della letteratura latina. Nel suo metodo di indagine, ha sempre unito la passione per i temi politici e culturali della Roma antica a una rigorosa lettura critica dei testi. Ha saputo inserire lanalisi della letteratura nel quadro di una ricostruzione culturale, che si è avvalsa anche dellapporto di discipline modernistiche.
Di questo ambito di ricerca è testimone il libro Processi ai politici nella Roma antica (Laterza), che ricostruisce gli spettacolari processi della Roma di Cesare, senza perdere di vista le vicende politico-giudiziarie dei nostri giorni.
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