Sconfitta francese anche fuori dal campo

P iù che una Croce rossa calcistica a salvaguardia di Zidane, ci vorrebbe una croce: su tutta la storia e su quel deprimente spettacolo offerto fuori campo. Per quanto sia stato detto e fatto, i due giocatori sono riusciti ad essere più leali e nobili di accusatori e difensori spuntati in tutto il mondo. Materazzi avrà usato qualche parola di troppo, Zidane una testata di troppo, ma squallore mediatico e di certa collettività calcistica sono stati ben superiori. La Fifa non ha perso l’occasione per l’ennesima brutta figura: sentite trombe e trombette francesi, ha cominciato a preoccuparsi. L’inchiesta aperta su Materazzi, dopo quella su Zidane, è l’occhiolino strizzato ai francesi preoccupati di rovinare l’immagine di un campione più che dal colpo di testa del suddetto. Per una volta, e forse più, il calcio italiano ma anche l’atteggiamento di tutta Italia ne è uscito vincitore non solo sul campo.

Noi abbiamo accusato, incolpato e messo dietro la lavagna Totti e il suo sputo, noi abbiamo messo all’indice un ragazzo come De Rossi, che aveva alzato un gomito di troppo. Noi, cioè noi italiani, abbiamo dimostrato di conoscere almeno le leggi del buon senso e del bon ton. I francesi del calcio, e tutti i loro portaborse, solo quelle dell’arroganza. La Fifa quelle dell’opportunismo.

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