Dietro la vittoria del Popolo della libertà e della Lega in Liguria cè stata anche la «mancanza» nel Partito democratico «di candidati competitivi»: è questa lautocritica che fa Egidio Banti, già senatore spezzino dellUlivo in quota Margherita, poi transitato nel Pd, non riconfermato nella consultazione di domenica e lunedì. Per fare posto ai capilista catapultati da Roma - sottolinea innanzi tutto Banti - i «candidati localmente forti sono stati relegati alle ultime posizioni della lista e questo ha creato disaffezione tra molti elettori. Più di una volta mi son sentito dire, dai miei elettori: voterò Pd alla Camera, ma non al Senato». A pesare sullesito delle elezioni è stata anche - sempre secondo lex senatore cattolico - la «disaffezione del voto cattolico» che in parte «non ha capito lalleanza tra il Pd e i radicali di Marco Pannella e Emma Bonino». Ma secondo il senatore del Partito democratico «lemorragia del voto cattolico ha colpito soprattutto lUdc. Le idee bellicose di Pierferdinando Casini non si sono avverate».
Tanto per dire: in Liguria lUdc è scesa alla Camera dal 6 per cento al 5,6 per cento e al Senato dal 6,03 al 5,7. «Una parte dellUdc - afferma ancora Banti - è andata a votare il Popolo delle libertà: un po per il voto utile, un po anche per la discutibile composizione delle liste Udc. Mi riferisco in particolare a Rosario Monteleone», consigliere regionale nella maggioranza di centrosinistra guidata da Claudio Burlando, protagonista di un «passaggio» allUdc, quasi in extremis prima del voto, che ha destato qualche mal di pancia nel partito di Casini.
Considerazioni critiche vengono anche da Lorenzo Forcieri, già sottosegretario alla Difesa, candidato alla Camera e non eletto, secondo cui «il Pd vince quando democratico lo è davvero, nei metodi e nella sostanza». Forcieri insiste, prendendo spunto dal caso-Portovenere, per lelezione del sindaco Massimo Nardini, «esempio di un partito che ha scelto il suo candidato attraverso il metodo delle primarie, investendo i cittadini della responsabilità della scelta, e lasciando loro pertanto la possibilità di valutare e decidere».
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