Pier Augusto Stagi
da Monte Bondone
I lamenti si mischiano ai complimenti. Come pugili suonati, che hanno resistito fino allultimo colpo, arrivano sul Bondone alla spicciolata, uno dopo laltro, in una interminabile litania di sofferenze e lamenti. Simoni è il primo dei terrestri, ed è il primo a rendere onore al grande trionfatore di giornata: senza retorica e senza tanti giri di parole. «Ci sono poche parole da dire: Ivan è di un altro pianeta. Sta andando fortissimo, sembra che non pedali, lui accompagna la bicicletta, gli ho detto: vai più piano... Noi ci abbiamo provato, ma è stato quasi inutile. La mia pedalata lavete vista: ero a tutta. Quella di Ivan era invece di grande soddisfazione. Cosa farò domani? Farò come oggi, si va allattacco, con la speranza di poter raccogliere qualcosa di più». Sereno, pacato Gilberto Simoni, che a questo punto mira a risalire la classifica generale: il podio, lennesimo podio di carriera ce lha già nel mirino. Chi invece sul terzo gradino cè ma non ha nessuna fiducia per il futuro è Paolo Savoldelli, lultima rosa. «Ho faticato tantissimo, non vado per niente bene, e questi ritmi proprio non riesco a digerirli ha spiegato -. Questa allergia al polline mi ha letteralmente tolto il fiato e piegato le gambe. Le prossime tappe sono micidiali, saranno solo il terreno ideale per Ivan: lui è davvero di un altro pianeta». Come un Ercolino sempre in piedi Danilo Di Luca non si dà per vinto; qualcosa sente di poter ancora dire: «Lavete visto tutti, non reggo questi ritmi. È come se avessi un limitatore di velocità: arrivo fino ad un certo punto e più di lì non vado. Però qualcosa mi voglio ancora inventare». Meno ottimista, Damiano Cunego, che di positivo riesce solo a dire che «io a Milano ci voglio arrivare». Ma più di lì non va. «Ho faticato tantissimo spiega il Piccolo Principe -: è stata davvero una giornata nerissima e temo non sia lultima».
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