Scontri a Gaza e in Cisgiordania dopo l’incontro Olmert-Abu Mazen

Il bilancio è di 13 morti, tra cui due giovani coloni israeliani e un responsabile della Jihad islamica

da Tel Aviv

Doveva servire a rilanciare i colloqui di pace, nello spirito della recente conferenza di Annapolis (Usa). E invece il vertice di giovedì a Gerusalemme fra il premier israeliano Ehud Olmert e il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) è stato seguito da una spirale di violenze. In meno di 24 ore si sono avuti, a Gaza e in Cisgiordania, 13 morti tra cui un responsabile del braccio armato della Jihad islamica, una guardia del corpo del negoziatore capo palestinese Abu Ala (Ahmed Qurei) e due coloni israeliani, membri di unità scelte. In Cisgiordania, nella zona di Hebron, i giovani israeliani (David Rubin e Ahikam Amihay, entrambi figli di rabbini molto noti nella zona) sono stati uccisi in un attentato palestinese (rivendicato dalla Jihad islamica).
A completare il quadro pessimistico sono giunte nuove polemiche sui progetti edili israeliani a Gerusalemme est e in Cisgiordania, che secondo i negoziatori palestinesi bloccano le trattative. Secondo la radio militare israeliana, Olmert, cedendo a pressioni statunitensi, ha ordinato il loro congelamento. In seguito si è appreso che il premier ha solo divulgato nuovi ordini: d’ora in poi ogni nuovo progetto in zone controverse dovrà essere sottoposto alla sua attenzione prima della pubblicazione.
Nella notte di giovedì l’aviazione israeliana ha condotto tre raid nella Striscia di Gaza, in prevalenza contro obiettivi della Jihad islamica. In un’occasione un razzo anticarro è stato sparato contro un elicottero israeliano che volava a bassa quota e che non è stato colpito. Complessivamente sono stati uccisi otto miliziani palestinesi, tra cui spicca il nome di Abu Murshad (Muhammed Abdallah), descritto in Israele come il cervello della Jihad islamica nella produzione dei razzi Qassam, che da mesi vengono sparati sul Negev.


A Ramallah (Cisgiordania) un’unità speciale israeliana ha ucciso Muatsam Rafik Sharif, una delle guardie del corpo del negoziatore capo palestinese Abu Ala. Il dirigente palestinese giovedì si trovava a Gerusalemme assieme ad Abu Mazen, ospite di Olmert.

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