da Milano
Il ministro dellAmbiente, Alfonso Pecoraro Scanio, va allattacco delle centrali carbone: se la piglia con il suo collega dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, che lunedì aveva sostenuto la necessità che lItalia si doti di un adeguato numero di impianti a carbone per contenere i costi e raggiungere un maggiore equilibrio delle fonti energetiche. E Bersani si becca unaccusa di «ostruzionismo», mentre dellEnel dice che «qui si vuol privilegiare un soggetto solo, già hanno privilegi economici acquistando carbone che costa poco».
Pecoraro Scanio ha iniziato il suo fuoco di sbarramento in mattinata, parlando di «regali al carbone», poi ha alzato il tiro: «Mi aspetto che lEnel dica che rinuncia alle agevolazioni sul carbone». «Non firmo un piano che fa regali al carbone» ha aggiunto riferendosi al ritardo dellItalia nella presentazione allUe del Piano nazionale delle quote di emissione di Co2 per il periodo 2008-2012, causato da «un certo ostruzionismo e da una pressione lobbistica inutile e sbagliata». Insomma, Pecoraro Scanio contro Bersani, e non è la prima volta.
Ma lattacco del ministro è andato a suscitare un vespaio. Attilio Ferrari, del direttivo di Assogestioni, ha affermato: «Ci sono perplessità: i gestori non vorrebbero che così autorevoli cariche del governo esprimessero considerazioni a Borsa aperta, parlando di regali alle imprese. A quello che ci risulta sono tutte decisioni autorizzative, non regali del principe. Le riconversioni dallolio al carbone vanno anche valutate in termini di sostenibilità sociale: lEnel riceve una censura in un momento in cui fondi pensione stanno valutando la società. Infine cè una terza considerazione: rinunciare al carbone come fonte energetica è pericoloso mentre in cui stiamo abbandonando lolio e siamo troppo dipendenti dal gas».
E Assocarboni, toccata direttamente, ha emesso un comunicato in cui ricorda che secondo lAntitrust lassegnazione delle quote di emissioni di Co2 prevista in seguito agli accordi di Kyoto «ha visto lItalia particolarmente sfavorita rispetto ad altri membri Ue» e questo può determinare «uno svantaggio concorrenziale per gli operatori nazionali e una ricaduta negativa per la competitività dellintero sistema italiano». «Non si capisce perchè una centrale a carbone in Germania debba essere più favorita di una centrale, anche più moderna ed efficiente, in Italia» ha affermato Andrea Clavarino di Assocarboni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.