Lo scontro nel partito accende la stagione dei congressi. Il caso «Forza Lecco»

Milano Due passi e già si coglieva il malumore. Sabato, a Milano, fra i militanti del Pdl riuniti per sciogliere il rebus delle primarie, molti ex di Forza Italia esprimevano preoccupazione dietro le quinte: «Questi di An si allargano sempre di più. Piano piano vogliono mangiarsi il partito». A Lecco, come racconta La Provincia, per arginare lo strapotere della componente che fa capo a Daniele Nava, appunto un ex An, è stato costituito addirittura il gruppo Forza Lecco. Un tentativo nemmeno tanto velato di rianimare Forza Italia soffocata, almeno su quel ramo del lago, dall’abbraccio dei transfughi del partito di Fini. Esagerazioni o semplificazioni giornalistiche?
Daniela Santanchè, che sabato era in prima fila ad applaudire Berlusconi e conosce gli stati d’animo della base, non sottovaluta la questione e prova a superarla lanciando un appello: «Se non riusciamo a marciare uniti, facciamo la federazione. Che tenga in vita tutti i gruppi con le loro storie. Ma se decidiamo di credere nel partito dobbiamo lavorare insieme e intercettare il consenso della gente che oggi, in un momento così difficile, non ci regala niente».
Ignazio la Russa, indicato da colonnelli e gregari come il regista della scalata dentro il Pdl della destra targata An, si fa una grande risata: «Io vorrei lanciare un’opa sul Pdl? E perché poi? Voi giornalisti ragionate con schemi logori. In alcune città della Puglia sono entrati in rotta di collisione due big come Quagliarello e Fitto. Che c’entra An con questa battaglia? Siete fuori strada. È vero che un ex An come Sandro Sisler ha vinto al provinciale di Milano, ma basta leggere le percentuali per capire che il ragionamento da fare è un altro: Sisler ha coagulato attorno a sé il 72% dei consensi, quasi gli stessi con cui Giulio Gallera ha vinto la poltrona di coordinatore cittadino. La verità è che non ha vinto né An né Fi, ma il Pdl». Insomma, c’è chi prova ancora a pesare le tessere con le regole che i due sposi si erano dati alla fusione: 70% agli uni e 30 agli altri. E chi invece prova a sparigliare. La Russa si concede una seconda risata, ancora più ironica: «Maurizio Gasparri, che condivide la mia storia, ha provato a disegnare una mappa del nostro potere, ma è un’operazione quasi impossibile proprio perché le logiche sono cambiate.
A Mantova il nostro Carlo Maccari, assessore regionale, ha indicato come coordinatore e pure come vice due ex Fi. Come li conteggiamo? La verità è che noi di An abbiamo rinunciato spontaneamente a quel 30% di cariche che ci sarebbero spettate da statuto fino al prossimo congresso nazionale. Ci siamo sciolti e stiamo bene così».
Nessun rischio di indigestione? La tesi di La Russa torna nelle parole di Mariastella Gelmini, ex ministro dell’Istruzione: «Se dovessi mettermi a tavolino, direi che oggi An ha anche meno del 30%, altro che 40 o 50%. Ma quel che conta è altro: ci accusavano di essere un partito di plastica, oggi siamo una realtà viva e sta emergendo una generazione inedita di giovani, da Giulio Gallera a Milano a Lara Comi a Varese».
Guido Crosetto, che nel governo era sottosegretario alla difesa, va anche oltre: «Tutti gli schemi sono saltati, stiamo attraversando una terra di nessuno e si vedono duelli impensabili secondo la vecchia linea di demarcazione. In Piemonte Vito Bonsignore, che viene dall’Udc, è alleato con la presidente della provincia di Asti Maria Teresa Armosino, ex Fi, e con l’ex democristiano Roberto Rosso; dall’altra parte ci sono quasi tutti gli ex di An e di Fi. E in Veneto la contesa è fra Giancarlo Galan e Maurizio Sacconi».
Tutto bene? L’ex titolare del Turismo Michela Brambilla, oggi in prima pagina più per le sue battaglie animaliste che per le strategie di corrente, mette le mani avanti: «Sono più interessata al gioco del consenso che a quello delle tessere».

Ma non le impedisce di mandare un messaggio: «L’importante è non perdere la centralità che ci ha garantito in questi anni Berlusconi. È questa centralità il segreto dei nostri successi». I naviganti sul lato destro sono avvisati.

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