Il confronto «è positivo» finalmente «si discute nel merito». Lassessore allUrbanistica del Comune, Ada Lucia De Cesaris, è «soddisfatta» della cabina di regia tra maggioranza e centrodestra sul Piano di governo del territorio. Ma fuori dalle stanze va in onda un altro film. Con il Pdl che lancia le sedici proposte di modifica del Pgt, che vanno dalleliminazione del cemento nel futuro dello scalo Farini - «tutto parco, sarà il nostro Central Park» - allo spostamento del carcere di San Vittore, alla garanzia che venga realizzata una circle line ferroviaria, «condizione necessaria» per dare il via alla trasformazione degli scali dismessi. Il capogruppo Carlo Masseroli (nella foto) avverte che «le regole del gioco devono valere per tutti, non si sogni lamministrazione di fare accordi separati, e con volumi più vantaggiosi, con le Ferrovie». E accusa la sinistra di «aver aumentato il consumo del suolo sulle aree agricole ai confini del parco Sud, nel nostro piano le avevamo tutelare con lo scambio di volumetrie». La De Cesaris rinvia al mittente le proposte dellex assessore allUrbanistica: «Sembrano un pesce daprile in anticipo, forse Masseroli ha avuto una crisi mistica? Ci chiede di fare delle modifiche che avrebbe dovuto domandare a sè stesso quando era al mio posto e stese il Pgt. Comunque, nulla impedisce che una volta approvato il Piano, si possa discutere con lopposizione una variante che vada nella direzione richiesta, soprattutto per aree verdi, agricole e consumo di suolo».
Il tavolo di discussione ieri è proseguito sui temi, ma la sinistra - nonostante la mediazione del Pd - non ha accettato di ritirare la scadenza di lunedì prossimo per presentare le proposte di modifica. «I democratici sono ostaggio della sinistra estrema, questo è lennesima dimostrazione» affonda Masseroli. E il Pdl Giulio Gallera ammette che se «continua questo irrigidimento e manca la voglia di un confronto vero, ci toccherà fare la nostra parte di consiglieri dopposizione. Lavoreremo duro e lunedì presenteremo migliaia di emendamenti, ostruzionismo contro chi aveva fatto della partecipazione il suo cavallo di battaglia ma evidentemente non ha voglia di confrontarsi per il bene della città».
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