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Disabile violento: andrà

in struttura specializzata
Saranno i servizi sociali del Comune di Ragusa a trovare una sistemazione idonea in una struttura specializzata al disabile definito aggressivo che ha provocato il caos in una scuola media di Ragusa, la «Vannantò», dove i genitori degli alunni non mandano da una settimana i figli a lezione temendo le violenze del ragazzo. La decisione è scaturita dalla riunione che si è svolta ieri mattina in prefettura a Ragusa - mentre nell’istituto si svolgeva l’ispezione disposta dal ministero: presa in esame una sentenza del Tribunale per i Minori di Catania che si era pronunciato in questa direzione. In particolare, il provvedimento del tribunale stabilisce «che si provveda ad individuare, d'accordo con la famiglia del ragazzo, una struttura socio-psico-educativa con un appropriato supporto medico affinchè il disabile venga costantemente seguito».
Si costituiscono i nonni

in fuga con la nipotina
Non volevano che la nipotina di 4 anni tornasse con la mamma come stabilito dal tribunale per i Minori di Roma e sono così fuggiti con la piccola spostandosi, per tre mesi, in vari alberghi e locande del centro nord. Ma ieri si sono arresi e hanno riaffidato la bambina alla madre. I due anziani sono così stati denunciati per sottrazione di minore. La vicenda risale all'ottobre 2006, quando una ucraina di 32 anni, mamma di una bambina di 4, si era rivolta al tribunale per avere l'affidamento della figlia nata durante una convivenza con un ragazzo romano. La donna, cittadina italiana grazie a un suo precedente matrimonio, aveva ottenuto l'affidamento ma i nonni paterni che fino ad allora si erano occupati della piccina, si erano opposti.
Saccheggiavano tesori

e li davano alle case d’aste
I siti archeologici siciliani li conoscevano come le loro tasche; dal sottosuolo estraevano i «tesori» di cui ancora molte zone sono ricche, per poi immetterli sul mercato clandestino. Carabinieri e dalla guardia di finanza hanno sgominato la banda. In diverse città italiane e all'estero sono finite statuette, vasi, monete, oggetti in bronzo, di epoca e civiltà greca, punica, romana e bizantina. Un traffico internazionale di reperti gestito da un disoccupato, Orazio Pellegrino, 42 anni, di Gela, sfuggito all'arresto. Era lui ad avere contatti le società d'aste Gorny e Mosch di Monaco di Baviera e dalla Lennox Gallery di Londra. Ma anche con la ditta Athena di Monaco di Baviera.

Nell'indagine sono coinvolti professionisti, imprenditori, collezionisti e antiquari. Il gip ha emesso 52 provvedimenti cautelari: per 27 è stato deciso il carcere, ad altri 8 sono stati concessi gli arresti domiciliari; per gli altri 17 provvedimenti alternativi alla detenzione.

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