Scontro sulla scuola per i bimbi islamici

Scontro sulla scuola per i bimbi islamici

Sicurezza e trasparenza. A chi contesta la proposta di rendere paritaria la scuola islamica di via Quaranta, l’assessore comunale Bruno Simini ribatte che sarebbe «garanzia di controllo e chiarezza, rispetto a una situazione che per 13 anni nessuno ha affrontato». E assicura che la linea dura del Comune non si smusserà anche nell’attesa che il ministero dell’Istruzione valuti il progetto della comunità. La risposta non arriverà prima della prossima primavera, nel frattempo, «denunceremo al tribunale dei minori le famiglie che non iscriveranno i figli alle scuole dell’obbligo». Simini precisa che sull’ipotesi che Palazzo Marino metta a disposizione un edificio «è d’accordo anche il sindaco. Ma la scuola aprirebbe anche senza di noi».

Pronta a dar battaglia la Lega: «Non ammettiamo scuole dove fin da bambini i musulmani vengono indottrinati alla cultura dell’odio», sostiene Davide Boni. Favorevole, ma con riserva, Stefano Di Martino (An): «Bene se è un primo passo per uscire dall’illegalità, ma la vera integrazione si ottiene nelle scuole pubbliche».

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