Scoop: il Cav giocava a calcetto

Weekend di piena estate: per l’Unità e la Repubblica l’indagine di Bari è arrivata al dunque. Per carità, secondo i due quotidiani era già arrivata al nocciolo, vocabolo che si traduce con Berlusconi, già cinque o sei volte, ma ci è tornata pure nel fine settimana. Quale nocciolo? Dov’è la polpa? Mistero. Giallo. Nebbia. «Bari, spunta una pista milanese», titola la Repubblica. «Bari, inchiesta ad una svolta», echeggia l’Unità. Quale è questa svolta?
Per l’Unità, la novità, l’ennesima, è l’iscrizione nel registro degli indagati per droga di Gianpaolo Tarantini. D’accordo, ma che c’entra Tarantini con Berlusconi? Al momento, niente; o meglio Tarantini aveva una villa in Costa Smeralda, Tarantini frequentava Berlusconi, dunque, va da sé, per il solito sillogismo, fra le righe si deve leggere il sospettatissimo nome di Berlusconi. Ma solo lì, perché agli atti, per quanto se ne sa, non c’è nulla. E allora? Rispondere al quesito è inutile, Tarantini ormai è il parafulmine di tutte le indagini, vere o verosimili, che sembrano nascere come funghi a Bari. La Repubblica, solerte, ci informa che la Guardia di finanza batte una nuova pista: l’ubiquo Tarantini, capace di essere contemporaneamente dappertutto come e più di Padre Pio, reclutava le ragazze straniere con base a Milano. Quali ragazze? E dove le portava? A Bari? In Costa Smeralda? E poi dove: a Villa Certosa o a casa sua? Il procuratore aggiunto di Bari Marco Dinapoli resta sul vago: «Preferisco dare delle certezze, non solo delle ipotesi. Al momento quella di convocare Berlusconi è soltanto un’ipotesi». La svolta, ma quale?, non c’è.
L’inchiesta della Procura, ancora una volta, scava in silenzio. E, almeno per ora, non tocca il premier. Ma i giornali e le loro indagini di carta fanno convergere tutti i filoni su di lui. Feste e festini, droga e prostituzione, gioco d’azzardo. E sconvolgenti rivelazioni sulla più inesauribile delle inchieste: quella su Villa Certosa. Dopo Patrizia, Barbara e Lucia, ecco Virna, Emanuela, Francesca. Chi sono? Tre veline? Peggio, tre escort? Come la D’Addario che, fra parentesi, sussurra ai megafoni di Repubblica: «Ho paura». No, sono tre fan del Cavaliere, tre militanti, tre ragazze napoletane che masticano politica. Il quotidiano di Ezio Mauro ci spiega che Francesca Pascale ha giocato a calcio con Silvio a Villa Certosa.

Sta per scoppiare la Calciopoli di Olbia? Ma non è questa la notizia chiave: le tre litigherebbero sulle loro trasferte in Sardegna. Quasi vergognandosene. «Io non ci sono». «No, a Olbia c’eri pure tu». Questi i memorabili dialoghi immortalati. La svolta può attendere.

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