Scooterista ucciso Caccia aperta ai due pirati della strada

Ennesima auto-pirata, ennesima vittima. Ancora una macchia di sangue sulle strade della Capitale e ancora una volta una giovane vita che si spezza. Quella di Alessandro Frisoni, 23 anni, studente modello, travolto mercoledì mattina da una Fiat 600 sulla via Ostiense, all’altezza di Vitinia, mentre si recava all’università per sostenere un esame. «Un ragazzo d’oro», dicono gli amici. Sulla sua pagina di Facebook (anche lui ne aveva una, come quasi tutti quelli della sua età) è una pioggia di addii, rabbia e disperazione. Nel frattempo la Procura ha aperto un’inchiesta. Omicidio colposo e omissione di soccorso i reati che sono stati configurati dal pubblico ministero Pietro Giordano.
Dalle testimonianze raccolte sul luogo dello scontro a bordo della Fiat c’erano due uomini. Uno di colore, l’altro forse dell’Est Europa. Hanno abbandonato l’auto e sono fuggiti a piedi. Riuscendo a dileguarsi. Ma la caccia è aperta. In seguito ai primi rilievi effettuati dai carabinieri del Ris di Ostia, nell’abitacolo della 600 sono state trovate delle impronte sopra alcune bottiglie di birra vuote. Convocata anche, in qualità di testimone, la conducente della Micra rimasta coinvolta nell’incidente. La donna, che fortunatamente non ha riportato lesioni, si è incontrata ieri con il magistrato incaricato dell’indagine.
L’intera vicenda, però, si è tinta di giallo fin dal principio. L’auto-pirata, infatti, non è risultata rubata, a differenza di come si poteva credere inizialmente. Il proprietario è un abitante di Aprilia che, interpellato dagli investigatori, avrebbe detto di fare da prestanome per le utilitarie. In cambio riceverebbe 50 euro per ogni veicolo a lui intestato. Lo stesso farebbe di mestiere il titolare dell’assicurazione, un Rom di 32 anni, d’origine bosniaca, residente nel campo nomadi Casilino 900, che da quanto è emerso sarebbe a capo di un parco macchine che conta oltre 50 vetture.
Risalire alla coppia di pirati non appare facile. Per ora, dunque, non rimane che il dolore di familiari e conoscenti. Mentre la mente corre, inevitabilmente, ai tanti - troppi - incidenti analoghi a quello di mercoledì mattina. Una lista di nomi e vite infrante, alla quale Alessandro è andato ad aggiungersi.

Da Alessio Giuliani e Flaminia Giordiani, i due giovani innamorati che poco più di un anno fa sono stati investiti sulla Nomentana da Stefano Lucidi, incolpato inizialmente di omicidio volontario, ma che poi alla fine se l’è cavata con l’accusa di omicidio colposo, con grande rammarico dei genitori delle vittime, fino alle due turiste irlandesi che nel marzo del 2008 sono state travolte da un’automobile di fronte a Castel Sant’Angelo.

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