Scoperta Il proclama perduto di Luigi XVI

È stato ritrovato negli Stati Uniti, due secoli dopo la sua scomparsa, il «testamento politico» di Luigi XVI, che costituisce un pezzo fondamentale della storia francese. Il documento è stato rintracciato da un collezionista francese, Gérard Lhéritier, presidente di una società specializzata nell’acquisto di testi antichi, che l’ha pagato «diversi milioni di euro», scrive Le Figaro, rivelando il mistero del manoscritto scomparso. Lhéritier ha scoperto, grazie a un esperto di Boston, che un collezionista americano - del quale non viene fornito il nome - possedeva da molto tempo queste sedici pagine scritte a mano da Luigi XVI prima della sua fuga a Varennes, nel 1791, e della successiva decapitazione nel 1793. Del manoscritto, intitolato «Dichiarazione a tutti i francesi», si persero le tracce alla fine della Rivoluzione, ma il testo è ampiamente conosciuto per essere stato pubblicato in diverse opere dell’800.

Il documento, al quale il re aveva lavorato per cinque mesi, era stato portato all’Assemblea costituente per esservi letto. In realtà servì come atto d’accusa nei suoi confronti al momento del processo, prima che se ne perdessero le tracce.

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