Scoperto laboratorio segreto di cinesi

Blitz dei carabinieri in un laboratorio di cinesi. Gli uomini dell’Arma hanno «pescato» quindici orientali a vivere in condizioni disumane in una piccola fabbrica a Paderno Dugnano, in via Arnesano 10. Al primo piano vecchie macchine per cucire, ferri da stiro, condizioni di sicurezza inesistenti. Lì i cinesi realizzavano capi d’abbigliamento d’ogni genere per conto terzi. Lavoravano 15 ore il giorno. Dormivano in tre dentro dei “buchi” da dieci metri quadrati: un bagno e una doccia comune a tutti. Nessuno usciva, compresa una bambina di due anni. Una decina di uomini del tenente Giuseppe Mercatali, l’altra notte hanno giocato sull’effetto sorpresa: i cinesi buttati giù dal letto caricati sulle gazzelle sono finiti in caserma. I titolari della ditta, un uomo e una donna hanno visto spalancarsi le porte del carcere. L’accusa per ora è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Delle quindici persone tra uomini e donne beccate nel fatiscente capannone solo due sono risultate in regola con il permesso di soggiorno. Alle altre è stato notificato il provvedimento d’espulsione dall’Italia. Magliette, pantaloni, camicie e tutto il resto del “campionario” prodotto erano acquistati per pochi euro da connazionali degli “imprenditori” arrestati e anche da negozianti italiani.

Adesso, gli investigatori della Brianza, impegnati a contrastare il fenomeno degli irregolari e del lavoro nero, stanno valutando la posizione del titolare del capannone che lo ha concesso in affitto agli orientali. Anche lui potrebbe passare dei guai.

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