Scorporo della rete Telecom, scontro Gentiloni-Rutelli. Per la vendita in campo Intesa e Mediobanca

Scorporo della rete Telecom, scontro Gentiloni-Rutelli. Per la vendita in campo Intesa e Mediobanca

Roma - Ancora divisioni nel governo su Telecom - in particolare sullo scorporo della rete - mentre Intesa Sanpaolo e Mediobanca scendono in campo. Ma andiamo con ordine.

Il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha annunciato che il rafforzamento dei poteri dell'Authority delle tlc, necessario per garantire la rete secondo «il modello inglese», sarà inserito in un disegno di legge già all'esame del parlamento. I nuovi poteri per l'Authority guidata da Corrado Calabrò saranno contemplati nel ddl sulla riforma delle Autorità o nella "lenzuolata" di Bersani sulle liberalizzazioni. Gentiloni ha anche ricordato che la legge vieta una fusione tra Telecom e Mediaset.

Sulla rete Rutelli smentisce Gentiloni Ma l'ipotesi di intervenire per decreto sullo scorporo delle rete di Telecom Italia è stata seccamente smentita dal vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli : "Non è previsto e non se ne è mai parlato. Non credo che dobbiamo discutere di qualcosa di cui non si è mai parlato", ha detto Rutelli. A proporre il ricorso a un decreto legge per lo scorporo della rete Telecom era stato il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, che sollecita anche un provvedimento per limitare il ricorso alle scatole cinesi come strumento per controllare grandi gruppi quotati. Il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha detto che il governo potrebbe inserire norme sullo scorporo della rete telefonica in altri provvedimenti attualmente all'esame del Parlamento.

Intesa Sanpaolo e Mediobanca: contatti con più parti a vario titolo interessate all'eventuale acquisizione di una quota di maggioranza del capitale di Olimpia, che a sua detiene una quota rilevante di Telecom. Al momento, i contatti sono «interlocutori» e «non è possibile formulare indicazioni in merito al loro possibile esito». In una nota Intesa Sanpaolo commenta così la vicenda Telecom, rispondendo ad una richiesta della Consob. «Con riferimento alla possibile cessione di una quota di maggioranza del capitale di Olimpia, che a sua volta detiene una partecipazione rilevante nel capitale di Telecom Italia, e alle recenti indiscrezioni di stampa in merito a possibili cordate bancarie e industriali interessate all'acquisizione di tale partecipazione - si legge nel comunicato - Intesa Sanpaolo, su richiesta della Consob, comunica che ha in corso contatti con più parti a vario titolo interessate all'eventuale operazione e che sulla base dell'attuale stato interlocutorio di tali contatti non è possibile formulare indicazioni in merito al loro possibile esito. Eventuali sviluppi verranno debitamente comunicati al mercato». Ed anche Mediobanca: "ha in corso contatti preliminari e generici con taluni potenziali investitori". Lo si legge in una nota su Olimpia-Telecom. "Con riferimento alla possibile cessione di una quota di maggioranza del capitale di Olimpia, Mediobanca, su richiesta di Consob, comunica che ha in corso contatti preliminari e generici con potenziali investitori ma che, allo stato, nessuna indicazione può essere espressa sul possibile esito. Eventuali concreti sviluppi verranno comunicati al mercato".

Della Vedova: ignobile gioco delle parti «Sulla vicenda Telecom il governo e la maggioranza stanno facendo tutto ciò che non si dovrebbe fare». Attacca ancora Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia, secondo il quale l«interferiscono, fra blandizie e minacce, con le scelte degli azionisti e dei potenziali acquirenti del pacchetto di controllo di Olimpia; determinano, in modo irresponsabile, le variazioni del corso di un titolo quotato che, come è noto, non è indipendente agli annunciati o rivendicati mutamenti ope legis dell'assetto proprietario o societario della rete; auspicano e invocano cordate, disegni e alleanze per giungere ad una soluzione del problema Telecom politicamente compatibile con gli interessi dell'esecutivo». Per Della Vedova, gli esponenti dell'esecutivo «continuano ad usare l'Autorità sulle comunicazioni come strumento di pressione e di minaccia, in questo distruggendo completamente la credibilità di una istituzione che per essere autorevole deve essere ed apparire indipendente tanto dal Governo quanto dal mercato. In questo quadro, la cosa più ignobile è il gioco delle parti che il governo sta mettendo in scena: all'irresponsabilità di Di Pietro (che oggi chiede nuovamente un esproprio della rete per decreto), corrisponde l'apparente 'moderazionè di Rutelli e Gentiloni, che in realtà - prosegue- come Di Pietro, stanno lavorando per dare corpo, in altra forma, al famoso "piano Rovati"».

AT&T : non puntiamo al controllo ma a partnership Intanto la multinazionale americana ribadisce che il progetto relativo a Telecom Italia si basa su una partnership tra le due società e dunque non intende prendere il controllo del gruppo telefonico. "AT&T si è sforzata di spiegare che non sta cercando di ottenere il controllo di Telecom Italia e che si tratta di una partnership", ha detto Niall Hickey, portavoce per l'Europa. "Voremmo avere una quota indiretta pari al 6% del capitale di Telecom Italia e nessuna presenza nel cda. Questo non dà il controllo di Telecom Italia ad AT&T".
AT&T e America Moviles hanno avanzato un'offerta ciascuno su un terzo di Olimpia, la holding controllata all'80% da Pirelli che detiene il 18% di Telecom Italia.

La vicenda ha scatenato un intenso dibattito anche a livello politico e istituzionale sollevando da più parti i timori sul controllo del gruppo telefonico da parte di soggetti stranieri, e anche su un eventuale spezzatino degli asset.

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