Uno scrigno chiamato Italia: in mostra le nostre eccellenze

Dalla moda all’arte applicata, dagli arredi alle automobili

Organizzata da Luigi Michielon e Carlo d’Amelio, nello Spazio Etoile di Palazzo Ruspoli a piazza San Lorenzo in Lucina, da domani al 18 marzo si svolge la rassegna «Scrigno-Tesori d’Italia», seconda edizione, ovvero il meglio del meglio del «Made in Italy», prodotto esclusivamente a mano. L’eccellenza, l’esclusività in fatto di moda, arti applicate, complementi d’arredo, ma anche auto, profumi, strumenti musicali, abbigliamento, vini.
Per la vernice a inviti giovedì, la madrina sarà Valeria Marini, che ha lanciato una propria linea di lingerie. Sono 85 gli espositori, noti soprattutto per il passaparola, che invaderanno anche le Sale Caetani e Rodin e i locali che la Fondazione Memmo è solita utilizzare per le sue mostre, l’ultima di Klee.
C’è anche uno dei 25 pezzi unici che ogni anno, con il marchio «Zonda», escono dall’officina modenese Pagani Automobili (700 mila euro, più IVA), presentato al Salone dell’automobile di Ginevra e una Maserati personalizzata per un emiro arabo dallo Studio M di Torino. Ha interni preziosissimi ed è verniciata con uno smalto speciale a cui è stata aggiunta polvere micronizzata di oro giallo a 24 carati.
Trionfo dell’eccesso? Anche, ma a regnare sono piuttosto quel gusto raffinatissimo e quella sapienza artigiana per cui l’Italia è famosa nel mondo. Valori da difendere a tutti costi e su cui puntare per competere a livello internazionale. Ci sono gli sci in fibra di carbonio costruiti per l’imperatore del Giappone da un gruppo di artigiani della Giudecca, dove si producono le gondole, i piatti, i bicchieri, le caraffe di vetro di Murano realizzati per la famiglia reale araba e per la baronessa Rothschild da «Vetrofuso», gli insuperabili motoscafi Riva, i violini di Virgoletti & Sakamoto di Cremona patria di Stradivari, i biliardi di Armando Raponi, le Pelletterie di Tolentino, le scarpe e le borse di coccodrillo di Giosa, i profumi di Capri lanciati da Celso Fadelli. E naturalmente i gioielli che fanno sognare ogni donna. Come quelli del fiorentino Paolo Penko. Un suo anello è entrato a far parte della collezione del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti. O di Diego Percossi Papi che nel suo laboratorio a due passi dal Pantheon crea piccole opere d’arte. A dieci grandi orafi della scuola romana, da Cazzaniga a Petochi, Mondello, Rocchi, Forlenza, Sacchi, Paolillo, Valadier, Ansuini, Fanuele, è dedicata una saletta. La Camera Europea dell’Alta Sartoria ha allestito uno spazio riservato ai 30 più importanti sarti italiani, da Saraceni a Campagna, Sacripanti, Gallo, Ombroso (il sarto di Sua Santità), al genovese Daniele Arcaio che col suo «atelier itinerante» realizza abiti su misura e presenta in anteprima un tessuto nato dall’unione di vicuna e pashima, che dà un effetto gessato con righe in platino.


Ma a fare da messaggera della qualità italiana nel mondo è sempre l’alta moda dei Capucci, Ferrè, Valentino, Krizia, Versace presenti con abiti d’epoca.
Spazio Etoile: piazza S. Lorenzo in Lucina. Orario: venerdì e sabato 11-21, domenica 11-20. Ingresso 10 euro (1 andrà all'Ospedale Bambin Gesù)

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