Allo scudetto seguirono i dispetti. Moratti invoca la tregua, la spieghi a Oriali

Ranieri protesta per lo striscione offensivo contro Totti e chiede provvedimenti, De Rossi rimprovera Materazzi per quel sotto-maglia di Siena. Il presidente Moratti chiede una tregua a tutti. Lo dica a Oriali, squalificato per Siena, che attacca gratuitamente la Juve del 2010

Facciamo il riassunto delle puntate precedenti. Allo scudetto è seguito un bel tot di dispettucci, tipo asilo infantile, che hanno invaso televisioni e agenzie. Han cominciato quelli dell'Inter al ritorno da Siena, sventolando uno striscione offensivo nei confronti di Totti, pari a quello di Ambrosini al ritorno da Atene nell'estate del 2007. Allora Galliani chiamò Moratti per scusarsi al volo, questa volta invece c'è stato uno scambio di accuse. Ha detto Ranieri: «Spero che qualcuno venga punito come hanno fatto con i pollici di Totti».
Sempre a Siena è successo che Materazzi, uno che non ha mai messo piede nell'Inter di quest'anno e nei suoi trionfi, abbia mostrato un sotto-maglia che si prendeva gioco del passa-parola dei romanisti ("non succede ma se succede..."). Acido il commento di Daniele De Rossi: «Non c'è bisogno di queste cose, credo che sia già molto festeggiare lo scudetto con i propri tifosi. Ma la maggior parte dei calciatori è fatta così e gli autori di questo gesto non si sono pentiti. Evidentemente gli è rimasto solo quello da fare: ma ognuno ha il suo stile e va bene così».
Nel tentativo di rasserenare gli animi e gettare un po' di acqua sul fuoco, è intervenuto Massimo Moratti, presidente dell'Inter. «Mi dispiace moltissimo, in un clima di festa può scappare una cosa del genere» la sua chiosa conclusa da una preghiera, «faremo in modo che non si ripeta ma non mi sembra che questo episodio debba alimentare il rancore di chi è è inutile che l'abbia ancora». Benissimo. Ma una raccomandazione particolare il presidente dell'Inter dovrebbe rivolgerla a Gabriele Oriali.
Il suo collaboratore infatti è incappato, a Siena, in un'altra squalifica. Non hafatto niente di male e di grave: è sceso in campo, a fine partita, per partecipare alle celebrazioni dello scudetto dimenticando il piccolo particolare che essendo stato squalificato non poteva farlo. Ma Oriali da qualche tempo si sente investito di un divino potere e si è trasformato in una specie di vendicatore neroazzurro.

Per esempio ha rimproverato il presidente del Siena Mezzaroma per aver caricato il clima dell'ultima sfida, quasi fosse una anomalia. Poi, a scudetto incassato, ha fatto la morale alla Juve attuale: «Invece di chiedere la revoca dello scudetto 2006, pensino a fare migliori scelte sul mercato per la squadra». Delirio di onnipotenza? Quasi.

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