«Parte il 7 novembre la speciale campagna acquisti per coinvolgere, nella nostra organizzazione, nuovi volontari, e metterli in condizione di assistere malati e anziani che hanno bisogno, insieme ai farmaci e allassistenza, anche di un amico a fianco»: è questo lobiettivo più immediato dellAvo, lassociazione volontari ospedalieri che - spiega il dottor Marziale Bertani - da trentanni presta servizio, assolutamente gratuito, a favore dei degenti negli ospedali e degli ospiti delle case di riposo. Forte di oltre 1600 volontari nella sola Genova, «che non si risparmiano nel loro impegno quotidiano», lAvo cerca però ulteriori risorse in relazione alle esigenze sempre crescenti cui si trova di fronte. «Per questo - aggiunge Bertani - abbiamo messo in cantiere questo corso di formazione, appunto la campagna acquisti, che ci consentirà di avvicinarci e, speriamo, raggiungere al più presto, magari entro il 2006, quota duemila volontari. In tale prospettiva, ci siamo attivati presso gli organi di stampa e televisivi, ma anche nei luoghi di aggregazione, chiese, supermercati, allo scopo di sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sui vari livelli di necessità e attività di servizio, fornendo anche materiale illustrativo».
Il corso di formazione che inizia il 7 novembre presso la sala Quadrivium di piazza Santa Marta 4 è aperto a tutti, purché maggiorenni, si articola in conferenze e lezioni bisettimanali fino ai primi di dicembre, ed è mirato, dopo alcune sessioni comuni a tutti i nuovi volontari, a orientarsi a seconda delle destinazioni prescelte: lIstituto Giannina Gaslini e lunità operativa disabili, gli ospedali, gli istituti per anziani. Le lezioni sono tenute da medici, psicologi, assistenti sociali e volontari della stessa associazione Avo, i quali illustreranno anche le loro esperienze dirette, sul campo.
Come sottolinea ancora Bertani, che assieme al dottor Alessandro Magnano cura i rapporti dellassociazione con lesterno, «i malati e gli anziani sentono profondamente la necessità di avere vicino qualcuno, non solo il medico e linfermiere, che li ascolti, che faccia loro compagnia, che li aiuti in quel difficile momento della vita rappresentato dal ricovero, che sia una presenza amica nella sofferenza e nella solitudine. In poche parole, che li aiuti a combattere e, possibilmente, ad abolire quello stato di ansia e sofferenza che alcuni definiscono il dolore inutile».
Ma i volontari «non bastano mai». E lattività del volontariato Avo, che si affianca a quella di medici e infermieri (e che ovviamente non la può e non la deve sostituire) diventa preziosa. «Ci rivolgiamo - insistono i responsabili - a chi vuole condividere, anche solo per il tempo che può concedere, le sofferenze e le angosce, i gesti di umanità e sollievo che diventano gesti damore. Tanto più in quanto lassociazione, che è una Onlus, organismo non lucrativo e di utilità sociale, è volutamente aperta: laica, apolitica, senza distinzione di condizioni sociali».
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