Falsi, patacche, marchi contraffatti. Unoperazione guidata da Indicam e dalla polizia locale ha portato al sequestro di 2.500 prodotti sulle bancarelle dei mercati di viale Papiniano e corso Buenos Aires. In tre diversi interventi tra il 24 marzo e il 4 maggio. Pelletteria, abbigliamento, occhiali, orologi, cd, dvd. In totale l'indagine, che ha coinvolto anche Firenze e Roma, ha portato al sequestro di 8mila oggetti in totale, alla denuncia di 20 venditori ambulanti per violazione della normativa sulla tutela dei marchi e allerogazione dellammenda amministrativa da 200 euro a una decina di consumatori.
La novità riscontrata dagli agenti e dagli esperti della società di Centromarca per la lotta alla contraffazione riguarda innanzitutto i venditori. Non solo extracomunitari. «Abbiamo una divisione al 50 per cento - assicura il nuovo comandante dei ghisa, Emiliano Bezzon, che ha coordinato lindagine -. Molti prodotti sono stati trovati sulle bancarelle di venditori ambulanti italiani in possesso di regolare licenza». Quindi i vigili hanno cercato di risalire la filiera e, in parecchi casi, sono giunti a risultati sorprendenti. «Abbiamo individuato i grossisti che riforniscono i mercati di falsi - continua Bezzon -. Si trovano in città e in prevalenza nellhinterland. E i depositi sono gestiti in prevalenza da cinesi».
La Cina resta la «patria» del falso industriale, con l80 per cento della produzione mondiale. Ma anche lItalia si difende. «Risalendo ai produttori non sempre si arriva in Oriente - dice Carlo Guglielmi, presidente di Indicam (lIstituto anticontraffazione di Centromarca) -, ma molti laboratori sono concentrati nel Sud del nostro Paese, come per esempio in Campania». Loperazione non si ferma. Dallaccordo tra Indicam e vigili urbani potrebbe nascere una squadra speciale di ghisa specializzata nel seguire i reati di contraffazione nei mercati di Milano.
Proprio per questo, Indicam offre corsi di «fashion» alla polizia municipale, per formare vigili urbani esperti di moda. Secondo Guglielmi, infatti, tra i ghisa «ci deve essere chi è specificamente preparato in questo settore. E noi ci mettiamo sin d'ora a disposizione per la formazione».
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