Barbara Benini
Gli imprenditori del futuro? Saranno africani, albanesi, cinesi, filippini, latinoamericani. È ormai un'immigrazione dal volto nuovo quella che si sta radicando a Milano e nel suo tessuto produttivo: non più solo manodopera a basso costo, ma imprenditori qualificati, che scelgono di rischiare e mettersi in proprio e che riescono a dare lavoro, oltre che ad altri immigrati, anche a lavoratori italiani.
Una immigrazione nuova, dunque, che crea ricchezza sia nel nostro Paese e nella nostra città, sia nei paesi d'origine degli stranieri: il contributo degli immigrati all'economia milanese supera i 2,2 miliardi di euro all'anno e ogni mese un immigrato invia la proprio paese d'origine il 12% di quello che guadagna, per un totale di oltre mille euro all'anno. In sei anni, le rimesse complessive degli emigrati da Milano sono cresciute del 653% (oltre il doppio di quanto avvenuto a livello regionale e nazionale): in tutto quasi 350 milioni di euro all'anno. Il primato delle rimesse milanesi spetta a Filippine e Cina: 166,3 milioni nel 2004 verso le Filippine e quasi 79 milioni verso la Cina (22,6% del tot.). Considerando solo i Paesi in via di sviluppo, la Colombia si piazza al quarto posto con 6,8 milioni, seguita dal Perù, con 2,7 milioni. Tra i paesi dell'area mediterranea primeggia il Marocco con 0,6 milioni (ben lontano, tuttavia, dai 3,7 milioni del 2003), mentre il fanalino di coda è la Tunisia, con rimesse per 87 mila euro (anche qui in calo rispetto ai 109 mila del 2003).
Davanti a queste cifre e alla sempre maggiore presenza di imprenditori extracomunitari a Milano (uno su nove, per un totale di oltre 18 mila ditte) è nata l'Asiim, Associazione per lo sviluppo dell'imprenditorialità immigrata a Milano. Presentata ieri nella sede della Camera di Commercio, l'associazione è stata realizzata grazie all'impegno di Camera di commercio, Agenzia regionale per il lavoro della Lombardia, Assolombarda, Banca popolare di Milano, Comune e Provincia di Milano, Unione artigiani della Provincia, Unione del Commercio, turismo, servizi e professioni della Provincia, Università Bocconi e sportello «Punto imprenditoria immigrata».
L'iniziativa punta su informazione e formazione. La prima, affidata all'attività del «Punto imprenditoria immigrata», supporta gratuitamente gli stranieri nell'avvio e nello sviluppo dell'impresa con ogni genere di informazioni necessarie a chi voglia avviare un'attività imprenditoriale a Milano. La seconda prevede corsi e seminari su creazione e gestione d'impresa e per l'acquisizione di competenze amministrative, organizzative e di mercato. In tutto, 1390 ore di formazione e 449 ore di orientamento e assistenza. «Oggi ci diamo una nuova meta - ha detto il presidente dell'Asiim, Marco Accorsero - che è innanzitutto una scelta di civiltà e una presa d'atto consapevole di epocali mutamenti negli scenari imprenditoriali ed economici del nostro Paese».
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