Scuola, nel Lazio è insicuro un istituto su due

«Riaprono in questi giorni le scuole nel Lazio. Si discute di maestro unico e sette in condotta. Ma chi protegge la sicurezza di docenti e studenti?». È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato dal Codacons, preoccupato dai dati riguardanti gli istituti della regione Lazio: solo il 49 per cento delle strutture ha il certificato di agibilità statica, il 45 per cento quello di idoneità igienico-sanitaria e il 75 per cento quello di prevenzione antincendi. E non consola di certo sapere che la situazione non è migliore nel resto d’Italia dove «il 75 per cento degli edifici scolastici non è completamente sicuro».
L’associazione dei consumatori ha diffidato il ministro Mariastella Gelmini ad adottare tutte le misure idonee per evitare che l’incolumità di dirigenti, docenti e alunni sia messa a repentaglio. Sostanzialmente nella nostra regione una scuola su due non è a norma. Numeri che l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Silvia Costa e il governatore Marrazzo non potranno non prendere in considerazione durante il tavolo di quest’oggi sulla programmazione scolastica regionale.
Incontro nel quale si parlerà anche della riforma scolastica voluta dal ministro Gelmini. Che preoccpua non poco l’assessore Cotsa: «Nel Lazio, nell’anno scolastico attuale, le classi elementari a tempo pieno sono 4962.

Queste classi saranno messe in discussione il prossimo anno con l’introduzione del maestro unico e i con tagli previsti dal decreto governativo», ha detto la Costa, secondo la quale «è inverosimile che il ministro Gelmini dica che il tempo pieno non sarà toccato perché dalle 30 ore di media di servizio, che arrivano a 40 con il tempo pieno, si passerà a 27 ore, riducendo quindi l’offerta formativa, con gravi danni alle famiglie».

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