Scuola, partono i primi test negli istituti professionali

Esami di Stato al via il 20 giugno: tornano in classe le commissioni «miste»

La scuola è ormai alle ultime battute, l’ultima campanella suonerà il prossimo 8 giugno. Ma per una parte degli studenti le lezioni sono già terminate: questa mattina, infatti, ci sono classi (quelle che terminano i corsi degli istituti professionali) che sono impegnate nelle prove per raggiungere la «qualifica».
Il calendario di questi esami varia da scuola a scuola, a seconda della complessità delle prove. Per gli altri lo svolgimento dei programmi è ormai concluso e per lo più sono in corso soprattutto le ultime prove di verifica, le ultime interrogazioni e gli ultimi compiti in classe, con l’obiettivo, alle superiori, di migliorare i voti sin qui raggiunti, in vista di uno scrutinio che da quest’anno assume un valore che avrà effetti anche sul futuro esame di Stato. La riforma di queste prove, infatti, prevede che il giudizio finale dal prossimo anno scolastico sarà condizionato dai risultati raggiunti nell’ultimo triennio; chi andrà avanti con qualche «debito», sarà costretto a recuperare. Se non ci riuscirà il consiglio di classe sarà autorizzato a non ammetterlo agli esami. Questa norma entrerà in vigore nel giugno del 2008, per quest’anno gli esami di Stato che avranno inizio il prossimo 20 giugno vedranno il ritorno alle commissioni miste, vale a dire i candidati verranno giudicati anche da docenti esterni. Saranno prove più insidiose, insomma, ma certamente meno addomesticate. Un criterio accolto con soddisfazione da chi spera in un recupero di serietà della scuola.
«Fa bene per valutare meglio il merito dei candidati - dice Giuseppe Como, dirigente scolastico del liceo artistico Boccioni - ma fa bene anche per una verifica del lavoro degli insegnanti messi alla prova da colleghi di altre scuole».
«Per una scuola come la nostra che ha sempre puntato sulla qualità dell’insegnamento - aggiunge Attilia Ferrari, titolare dell’Istituto legalmente riconosciuto Milano - non c’è nulla da temere se a valutare i nostri ragazzi siano insegnanti esterni». Purtroppo però il ministero della Pubblica istruzione non ha ancora comunicato alle scuole la composizione delle commissioni d’esami.

Un ritardo ormai di qualche settimana destinato a pesare sul lavoro di chi dovrà lavorare sulla organizzazione delle prove. Quanti saranno i commissari nominati dal ministero che rinunceranno all’incarico? Quanti docenti dovranno essere di conseguenza recuperare per sostituirli? Quanto più il tempo passa, tanto più sarà difficile rimediare.

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