Scuola, sì al contratto. Cobas in rivolta

Aumento da 140 euro per i professori. Fioroni esulta: "È una svolta". I sindacati di base contestano. E anche per i confederali resta aperta la vertenza sulla manovra

Scuola, sì al contratto. Cobas in rivolta

Milano - È bastato l’annuncio di uno sciopero per chiudere la trattativa e firmare il nuovo contratto della scuola. Sindacati e governo hanno firmato ieri mattina l’intesa per il biennio 2006-2007, con un aumento medio lordo in busta paga dal primo gennaio di 140 euro per i docenti e di 100 euro per il resto del personale.

L’accordo è stato raggiunto intorno alle 7, dopo quasi due giorni di tavolo negoziale non-stop, tra i sindacati (Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Snals) e l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Il pagamento delle cifre concordate scatterà con il primo stipendio del 2008 sia per i docenti che per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo. L’accordo, che è relativo alle risorse inserite nella precedente Finanziaria, prevede anche il pagamento degli arretrati.

Resta invece in piedi la vertenza tra sindacati e governo per la Finanziaria 2008. Le organizzazioni sindacali, che lamentano la mancanza di risorse per i contratti e un piano di stabilizzazione dei precari, hanno già proclamato uno sciopero per il 26 ottobre.

Soddisfatto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni: «È stata siglata un’intesa che non ho difficoltà a definire di svolta». Anche i sindacati considerano positivi i contenuti del contratto. Ma i Cobas scuola criticano l’intesa e confermano lo sciopero nazionale per il 9 novembre.

«I sindacati amici del governo - afferma il leader Piero Bernocchi - hanno firmato con 22 mesi di ritardo il contratto, dando vita all’ultima sceneggiata per far credere di aver migliorato la condizione di docenti ed Ata».

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