Lo scuolabus tolto ai genovesi c’è per i nomadi

Lo scuolabus tolto ai genovesi c’è per i nomadi

(...) e minoranza che alla frase «esenzione per i minori nomadi» aggiunge «seguiti dai servizi sociali».
Una scelta che non ha per nulla convinto l’esponente leghista pronto a presentare una serie di emendamenti in consiglio comunale. Il primo dei quali sarà quello di richiedere che l’esenzione dalla presentazione del modello Isee non interessi solo le 55 famiglie nomadi seguite dagli assistenti sociali ma tutti i 3.000 casi di famiglie residenti a Genova che abbiamo il sostegno dei servizi comunali: «Chiederò che venga cancellato del tutto il passaggio in cui si tratta di esenzione - attacca Piana- perché la richiesta di un esonero dal pagamento dev’essere fatta in maniera chiara e anche i nomadi devono essere responsabilizzati e presentare regolarmente i propri documenti per essere inseriti nella fascia di loro competenza». La battaglia di Piana non fa riferimento al solo caso delle mense scolastiche ma si spinge, appunto, anche ad un’altra serie di esenzioni di cui godono a priori gli zingari. A partire da quella del trasporto pubblico su cui la maggioranza chiede addirittura di aggiungere un servizio navetta dedicato che prelevi i bimbi direttamente al campo nomadi di Bolzaneto. «Nelle valli di Voltri il sindaco ha spedito a fine estate lettere per tutti comunicando che i soldi per lo scuola bus non c’erano più, portati via dal Governo Berlusconi che ha tolto l’Ici -racconta il capogruppo della Lega Nord-. Adesso, invece, il trasporto glielo portiamo in casa».
Qualcuno, invece, sembra aver fatto marcia indietro sull’intesa con l’assessore ai servizi sociali. Come il consigliere comunale Giuseppe Cecconi (Forza Italia), membro di commissione che giovedì aveva dato il suo «ok» all’emendamento salvo poi, ieri, presentarne un altro insieme al collega di gruppo Giuseppe Costa, che dice il contrario. I due membri del gruppo azzurro chiedono che le esenzioni tengano conto solo delle condizioni economiche delle famiglie e non delle loro tipologie etniche. «Di quello che può essere successo in commissione mi importa poco - spiega Giuseppe Costa-.

Noi presentiamo un emendamento che andrà in consiglio durante la discussione della delibera e non accettiamo forme di razzismo rovesciate. L’esenzione deve valere per i nuclei svantaggiati a prescindere dal colore della pelle».

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