Hanno sfilato con bandiere colorate, striscioni e zaini in spalla da piazza Duca DAosta al Duomo. E lì si è conclusa la marcia dei ragazzi delle scuole cattoliche della diocesi.
Sono arrivati in 30mila (alunni, genitori, insegnanti) per partecipare ad «Andemm al Domm» - questo il nome della marcia giunta alla ventiquattresima edizione - ed è stata loccasione per il fare il punto sul peso delle scuole cattoliche. «In Lombardia sono il 15 per cento del totale» ricordano gli organizzatori leggendo i dati dellUfficio scolastico regionale. La presenza di istituti cattolici è più forte nelle scuole dinfanzia (38 per cento del totale in Lombardia), Milano vanta poi la quota maggiore di elementari cattoliche (15 per cento). Si è parlato anche dei buoni scuola dati dalla Regione alle famiglie che iscrivono i figli a scuole non statali. Nellanno scolastico 2004-2005 il contributo è andato a 63mila lombardi e 23mila milanesi. «Il 91 per cento delle famiglie che lhanno chiesto è stato accontentato».
Ad accogliere i ragazzi, in Duomo, non cera Dionigi Tettamanzi, impegnato a Roma per il Concistoro. Il cardinale ha fatto comunque arrivare ai giovani il suo saluto, letto dal vescovo vicario Radaelli. «La scuola cattolica è un luogo di impegno civile - ha scritto Tettamanzi -. Dobbiamo tuttavia, un'altra volta, constatare che riconosciuto il servizio pubblico della scuola cattolica, non è invece ancora garantita la piena parità: infatti alle importanti affermazioni di principio non sono seguiti tutti i conseguenti fatti».
A rappresentare il Comune cera il vicesindaco Riccardo De Corato che ha rinnovato il suo «impegno come amministratore e come parlamentare per il finanziamento pubblico alle scuole cattoliche private come ha fatto la Regione con il buono scuola. Le famiglie - ha aggiunto - devono poter scegliere in piena libertà».
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