Nostro inviato a Budapest
Nella sala imbarchi è insieme a Renzo Ulivieri, presidente dellassociazione allenatori. Lì vicino cè Demetrio Albertini, con labito blu della federcalcio. Poi, in aereo, siede a fianco di Marco Tardelli, opinionista Rai. Il «nuovo» Fabio Capello comincia così il suo ritorno nel calcio italiano dopo lo scudetto col Real e la baraonda con Calderon conclusa con il licenziamento. Da stasera sarà la seconda voce Rai (accanto a Marco Civoli) della nazionale. Insieme con Marcello Lippi (Sky), Arrigo Sacchi (Mediaset) e Claudio Gentile (La7) lingaggio dellex tecnico madridista è una delle novità della stagione tv.
Così, mentre Schuster, il suo successore, alla casa blanca prende schiaffoni dal Siviglia e fa imbufalire il pubblico del Bernabeu, don Fabio ritorna protagonista del nostro calcio. Ieri, durante il volo per Budapest e archiviate le turbolenze da maltempo, Fabio Cannavaro ha lasciato il suo posto per andare a chiacchierare con il suo ex allenatore. Al Real, ma soprattutto alla Juve. «Volevo salutarla, mister». E poi via, dieci minuti di colloquio dove non è difficile immaginare che il nuovo corso madridista. «Mi fa impressione vederlo con i giornalisti - confessa Cannavaro dopo lincontro -, ma forse un anno dalla loro parte gli farà bene».
Da stasera Capello riserverà le sue osservazioni alla nazionale allenata da un altro dei suoi ex giocatori, Roberto Donadoni, che con il tecnico ha vinto 4 scudetti al Milan. Capello telecronista non è una novità: nel suo passato un contratto con Telemontecarlo negli anni Ottanta e uno con la Rai, nel 98-99. Da criticato a critico: vedremo come se la caverà
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