Non è un pesce di aprile. Trattasi di roba vera, pubblicata ufficialmente sul sito dell'Internazionale football club: Balotelli Mario chiede scusa a tutti, a Mourinho, ai compagni, ai tifosi, abbassa la testa, si pente. Nel giro veloce di due giorni, passa dal Chiambretti night all'Appiano day. Il calcio di oggi conferma di essere, all'insaputa di se stesso, il più grande reality show del mondo. La bestemmia diventa reato da codice calcistico grazie alle immagini televisive, la fede non c'entra, c'entrano il primo piano e il labiale decodificato. Il capitano del Chelsea, John Terry, cornifica l'amico Bridge il quale non gli stringe la mano in diretta tivvù e i fotogrammi fanno il giro del mondo e anche di casa, dei due e della loro fidanzatina in leasing. Balotelli indossa candidamente la maglietta rossonera del Milan e rende un favore alla banda Ricci-Staffelli di Striscia ma, contemporaneamente, gonfia il fegato della banda Moratti-Mourinho, anche in questo caso la televisione smaschera e illustra robe piccole, asterischi goliardici trasformandoli in vicende epocali.
Il mondo è tutto un'intercettazione, non soltanto telefonica, come ti muovi ti filmano, l'occhio del cosiddetto Grande Fratello è dietro l'angolo, sotto la gonna, sopra la testa, forse soltanto il burqa può resistere all'intrusione ma non è il caso di provocare, sappiamo già quale sarebbe la reazione isterica.
Vedi gente che, parlando, si copre la bocca. Non è una questione di alito pesante, di cattiva digestione o, ancora, di dentatura improbabile ma è il sottile rifugio per non essere decifrati, compresi, letti, interpretati e svergognati. Sembra di essere tornati a scuola quando si suggeriva, il tema o la risoluzione del problema, al compagno di banco, cercando di non farsi sorprendere dalla maestra. L'occhio scruta ma non individua, cerca di capire ma non intende, le immagini rallentate non aiutano, semmai aggiungano mistero al casino.
Ma qui non c'è nulla di infantile. È la televisione, bellezza, è il Big Brother, è el Gran Hermano, è il Loft Story, che poi, detto chiaro e tondo, al di là del romanzo di Orwell, non so quale parentela potremmo mai avere con certa gente, ruttante e ributtante.
Lo sport, il calcio poi, è diventato terreno fertilissimo per questo tipo di esistenze in prime time, con share altissimi e contenuti bassissimi. La stessa storia buffa tra Balotelli e Mourinho, divisi, sui documenti, da trent'anni di vita ma uniti, nell'album delle figurine, dallo stesso obiettivo e dagli stessi capricci caratteriali, conferma che senza telecamere e forum internet, tutto l'ambaradam sarebbe ugualmente accaduto ma a luci spente, con lontano mormorio, come è avvenuto, nei secoli, avviene dalla fondazione del mondo e del football e di qualunque altra disciplina, litigi, tradimenti, amori, cronaca minima di sempre, trasformata, oggi, in massima realtà, moviolizzata, lucidata con i lustrini dello show, infarcita di spot pubblicitari, restate con noi, torniamo tra poco, la candid camera è una camera perversa.
Adesso che i due mocciosi hanno fatto pace sorge il dubbio: quale sarà il nuovo bersaglio delle telecamere? Dove girerà il prossimo spettacolo il nostro Fratellone? Chi saranno i personaggi e interpreti di un nuovo appassionante reality calcistico? Mi attendo il filmato autogestito, immesso nel circuito di you tube, roba grossa per gli internauti, uno spogliatoio in fermento, una rissa nello stanzino dell'arbitro, una escort che si infila nell'albergo dove sta in ritiro la nazionale o un grande club. Forse ho suggerito l'idea, meglio fermarsi e guardarsi attorno, credo di avere visto una cimice. E, purtroppo, non c'è più il ddt.
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