«Se fuori piove ho spazio per passeggiare»

La sua famiglia vive lì da quattro secoli. Le 120 stanze del castello di Terria, subito fuori Rieti, contano mille anni di storia. Ma per il duca Piergentile di Varano, discendente della dinastia del granducato di Camerino, svegliarsi tutte le mattine fra le mura di un castello è una cosa assolutamente normale.
Duca, come si vive in un castello?
«È comodo, perché anche quando piove c’è da passeggiare senza prendere l’ombrello».
E in quanti metri quadri passeggia…?
«Il castello è di 5mila metri quadri compresi i sotterranei, che però non sono abitabili».
Ci descriva la sua camera da letto.
«Mah, io cambio camera a seconda della stagione e a seconda della luce, perché mi piace svegliarmi al sorgere del sole… ».
Quante camere ha?
«Dodici, anzi tredici».
E chi vive con lei nel castello?
«Oltre a me, vive una famiglia numerosa, cinque persone, che stanno con noi da 40 anni e si occupano della custodia. Io sono figlio unico, ho quattro figli e 13 nipoti, che vivono tutti tra Londra, New York e l’Australia. Quando vengono in Italia dormono tutti da me».
Esistono tv, internet e computer nel suo castello?
«Ho due televisori, ma non mi chieda quali... Il computer l’hanno solo in amministrazione, dove da anni lavora un’ottima centralinista».
Una centralinista?
«È fondamentale! Io sono sempre fuori, e lavoro in quattro continenti su cinque. E se non avessi lei… ».
Lo sa che gli italiani che vivono in un castello sono duemila?
«Certo, il mio fa parte delle Dimore storiche, conosco tutto dei miei consoci. Io spesso abito anche un secondo castello, quello di Camerino, che ho ricomprato 20 fa, dopo che la mia famiglia lo aveva perso tre volte, la prima a causa di Cesare Borgia, che lo conquistò nel 1501».
La manutenzione le costerà una fortuna…
«Ci sono spese piuttosto pesanti, ma fortunatamente io sono costruttore e invece di spendere 10 spendo 6».
Quanto spende di riscaldamento?
«Un’enormità, soprattutto perché le pareti sono molto spesse».


Ha mai aperto le porte al pubblico?
«Oltre ai ricevimenti, su richiesta spesso organizzo concerti nel teatro ottocentesco all’interno del parco. E poi molte mostre o presentazioni di libri, ma sempre aperte a ospiti: niente biglietti».

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