SE LA GIUSTIZIA È POCO UMANA Massimiliano Lussana

SE LA GIUSTIZIA È POCO UMANA Massimiliano Lussana

Dovreste sentirli. Dovreste sentire le chiamate che arrivano in redazione: le voci commosse e commoventi dei parenti di malati di cancro che ci raccontano tutto quello che hanno fatto per loro l’associazione Gigi Ghirotti e in particolare il professor Franco Henriquet. E’ uno di quei momenti in cui chi fa il nostro mestiere si sente assolutamente inadeguato. Piccolo, piccolissimo, di fronte a un uomo grande.
Ecco, Henriquet è un uomo grande. Descritto da tutti, in particolare da chi vive ogni giorno il dolore sulla propria pelle, come un santo. Disinteressato. Quasi ascetico, ai limiti dell’ingenuità, per chi pensa che il profitto venga prima di ogni altra cosa e che il guadagno sia il fine ultimo della vita.
Dovreste leggerle. Dovreste leggere, a volte le abbiamo anche già pubblicate, le parole di un gentiluomo come Aldo Traverso e la sua disperazione di fronte alle vicende giudiziarie che coinvolgono Henriquet, difeso con una passione fortissima. E il dolore nel dolore che traspare nel pensare che il benefattore disinteressato dei propri cari possa essere in qualche modo infangato. Oppure, la difesa di Piergiorgio Razeti che, come Traverso, si offre subito per testimoniare in tribunale «l’insostituibilità dell’esistenza e delle capacità del professore messe a disposizione dell’associazione in maniera esclusivamente gratuita e con un dono di amore veramente unico».
E’ trasversale, assolutamente trasversale, il sostegno alla Gigi Ghirotti e a Franco Henriquet dopo la vicenda anticipata ieri anche su queste pagine e sviscerata qui a fianco dal nostro Piero Pizzillo. E pensare che possano essere anche solo avvicinati a casi di malasanità o alla droga è qualcosa che offende la logica e l’umanità. Quindi non abbiamo dubbi - non vogliamo averne - sul fatto che l’inchiesta su Henriquet verrà archiviata prestissimo. E le prime dichiarazioni dei magistrati sembrano andare fortunatamente in questa direzione.
Certo, dal punto di vista tecnico, probabilmente non era possibile fare nient’altro. Certo, l’indagine sarà stata un atto obbligato. Però, ora, è il caso di chiuderla celermente.

Prima di rischiare far nascere nuovi dubbi sulla Giustizia, sull’obbligatorietà dell’azione penale e sulla priorità delle indagini, anche perchè Genova qualche problemino di cui occuparsi ce l’ha. Oltre che dubbi sulla sensibilità dei militari che hanno addirittura ventilato la possibilità di arresto al papà della Gigi Ghirotti.
L’umanità non si arresta, sull’umanità non si indaga.

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