Se i caprioli sono un problema la soluzione è affidarsi alla natura

Vorrei replicare al parere di Mario Rigoni Stern apparso sul numero di domenica della Stampa, ove si afferma che i caprioli sono in eccesso e quindi è giusto abbatterli. Rigoni Stern indugia sulla differenza scientifica tra bambi e capriolo con leziosità inutile. Poi afferma senza dubbi che tale mattanza importa solo a pochi. Mi sembra arrogante pensare di avere già in tasca il relativo sondaggio ed i pareri di tutti gli italiani, ormai da tempo rassegnati a non contare nulla in questa pseudo democrazia.

Infine indugia nel celebrare la «scientificità» dei cacciatori nell'accingersi a tale «chirurgica» selezione. E conclude senza dire la cosa più giusta: perché questo eccesso demografico non viene riequilibrato con l'introduzione dei predatori naturali? O perché tali animali non vengono trasferiti in altre zone? Per quanto riguarda i fondi relativi agli indennizzi ai contadini perché non vengono utilizzati per recintare le aree coltivate? Forse dietro questi fondi si nasconde qualcosa? E cosa dire della Regione Piemonte che spende e spande milioni di euro per promuovere la propria immagine e poi fa harakiri inviando al mondo la notizia della mattanza dei cerbiatti? In ogni caso, non sarebbe forse giusto sentire il parere dei piemontesi?Alessandro Valente e-mail

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