Cronaca locale

Se l’arte contemporanea si intreccia con la tradizione

N el cielo della ex chiesa di S. Francesco a Como brillano pianeti e astri ancora da scoprire, creati dalla mente e dal sogno di artisti che si misurano con un tema tra i più suggestivi: la volta celeste sopra di noi, che alterna e gradua la luce e che suggestiona l'uomo fin dall'antichità, senza che nessuna descrizione scientifica riesca a diradarne il mistero. Entrando si respira una grande armonia, le installazioni che trovano spazio nell'abside, nelle cappelle laterali e quelle sospese lungo la navata centrale dialogano tra loro, nella pur grande diversità dell'interpretazione e della scelta dei materiali fatta dagli artisti. E l'avvicinamento all'abside è un percorso fortemente poetico che si svolge tra il cielo bianco tessuto dalla giovanissima Elena Redaelli sopra alla terra nera impastata di cartapesta, la gigantesca luna ricamata con fogli di carta velina arrotolata dell'artista belga Arlette Vermeiren, il delicato meccanismo ideato da Hans Schohl che muove un personale sistema solare di filo di ferro ampliato dalle ombre proiettate sui muri, l'opera metafisica di Annalù che interpreta il Cosmo come creazione eterna di un Dio giocoliere, tra il cielo di Padovese che è la certezza del bambino di ammaestrare il sole e giocare con il mondo, portandosi tutto quanto sulle ruote di un carretto, passando per le opere in carta, juta, alluminio o foglie essiccate di artisti giapponesi, che lievitano leggere, si adagiano scintillanti, lasciano filtrare la luce e sempre esprimono una tacita e naturale intesa tra l'umano e il divino. Un percorso, dicevamo, che culmina con l' «Orbita di luce» di Jens J.Meyer, artista tedesco che raccogliendo le suggestioni dello spazio dell'abside, ha creato, con una complessa rete di cavi, un'ellisse che supporta un insieme di vele di grande impatto visivo ed emozionale.
Miniartextil si presenta alla sua diciannovesima edizione scintillante come il titolo scelto quest'anno «E lucean le stelle». La manifestazione, curata da Luciano Caramel, è nata nel 1980 da un'idea di Mimmo Totaro e Nazzarena Bortolaso, che attraverso Arte&Arte continuano a promuoverla, progettarla e realizzarla con competenza e amore straordinari. Si trattava di promuovere l'arte contemporanea chiamata Fiber Art, selezionando piccole opere, 20 centimetri per 20, che utilizzassero l'intreccio e la tessitura di materiali anche molto diversi tra loro, valorizzando anche la vocazione storica della città di Como. Nel tempo la manifestazione si è allargata fino a comprendere installazioni di grandi dimensioni, ma non si è perso l'interesse originario, tanto che 54 mini opere sono presenti anche quest'anno con piccoli scrigni di led che racchiudono tutti i colori dell'universo, bozzoli di juta, un melograno meteorite che lascia intravedere all'interno misteriose superfici scabre e altri gioielli di virtuosismo e di creatività infiniti. Miniartextil ha intessuto negli anni importanti rapporti con Montrouge e Venezia (e altri sono in fase di sviluppo), creando un percorso itinerante che si configura anche come importante vetrina e fiore all'occhiello per la Regione Lombardia. La mostra si inaugura sabato 26 settembre alle 17.30 a Como nella Chiesa di S.

Francesco, Largo Spallino e resterà aperta fino al 15 novembre.

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