Se l’avventura inizia nel titolo

A Palazzo Reale il convegno «I titoli di testa dei film dalle tavole del muto al 3D di Spider-Man»

In televisione quelli di coda sono quasi sempre «sfumati» alla fine del film, ma anche al cinema spesso sono tagliati bruscamente. Miglior fortuna, per ovvi motivi, hanno i titoli di testa, quelli che aprono il film subito o dopo qualche sequenza. E ai titoli di testa è appunto dedicato un convegno, Popcorn time. I titoli di testa dei film dalle tavole del muto al 3D di Spider-Man, in calendario nella Sala Conferenze del Palazzo Reale, il 26 febbraio a partire dalle 10.
Promosso dagli assessorati alla Cultura e al Tempo Libero del Comune e curato da Fabio Carlini, il convegno racconterà l'evoluzione dei titoli di testa, da semplice elenco di attori e tecnici da sbirciare distrattamente (intanto che si sgranocchiano gli ultimi popcorn, da cui il titolo dell'incontro) a vero e proprio minifilm, che introduce nel clima della pellicola come l'ouverture faceva per l'opera lirica.
Per tradizione si indica nel film di Otto Preminger L'uomo dal braccio d'oro (1955) il passaggio all'età adulta dei titoli di testa: disegnati da Saul Bass, le linee bianche orizzontali e verticali sullo schermo nero incorniciano i nomi della troupe e delle star, ma simboleggiano anche il braccio del protagonista (Frank Sinatra), un uomo in preda al demone della droga. Non a caso due delle relazioni del convegno s'intitoleranno l'una Dal muto a L'uomo dal braccio d'oro e l'altra Ri-cominciare dopo Saul Bass, mentre una delle proiezioni sarà dedicata proprio a Bass.
Gli anni Sessanta possono essere considerati l'epoca d'oro dei titoli di testa, visto che nel 1962 James Bond sparava direttamente allo spettatore nella sequenza immaginata da Maurice Binder (lo stesso che cinque anni dopo avrebbe disegnato i titoli di testa di Barbarella, di Roger Vadim) e dal 1964 la musica di Ennio Morricone e i titoli di testa con il «fischio» di Alessandro Alessandroni erano la miglior «introduzione» ai western di Sergio Leone, una storia raccontata anche nella relazione su Da Totò a Per un pugno di dollari.
Per non parlare, nello stesso periodo, della Pantera Rosa, nata proprio come titolo di testa dei film con l'ispettore Clouseau-Peter Sellers e poi diventata personaggio autonomo. In compenso da trent'anni Woody Allen usa sempre lo stesso font (Windsor nella variante EF Elongated) per i titoli di testa dei suoi lavori.
Come dice Carlini «i titoli di testa sono una “porta” emblematica del film, soglia significativa che fa entrare lo spettatore nella finzione vera e propria attivando il suo desiderio, suggerendo atmosfere, indicando itinerari, fornendo stimoli». Durante la giornata di studi, le relazioni saranno intervallate da videproiezioni dedicate appunto a Bass, Binder, a «I titoli nel cinema italiano».
In più, questi stessi video saranno proiettati tutti assieme la sera, dalle 21, al Cinema Gnomo di via Lanzone 30/a: una scorpacciata con gli «attacchi» di pellicole di Hitchcock, Preminger, Scorsese, Coen, De Palma e tanti altri registi.

Perché, per dirla ancora con Carlini «chi ignora le invenzioni e il fascino dei titoli di testa si priva di un grande piacere, quello di godersi gli impagabili voli di una fantasia e di una creatività capaci di produrre una miriade di mondi possibili».
L'ingresso al convegno è libero; la serata al Cinema Gnomo costa 4,10 euro (intero), ridotto 2,60 euro; tessera obbligatoria 2,60 euro. Per informazioni: Ufficio Cinema Comune di Milano, tel. 02/88462460.

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