Se l’uomo finisce nell’ovocita di mucca

Gli «ibridi citoplasmatici» o «cibridi» vengono creati quando una cellula umana adulta, comprensiva del suo nucleo che contiene la maggior parte del materiale genetico, viene inserita in un ovocita animale dal quale il nucleo è stato precedentemente rimosso. Di solito vengono usati gli ovociti delle mucche o dei conigli, che ne producono in grandi quantità. Il procedimento permette di superare la carenza di embrioni umani disponibili per la ricerca, ottenendo dai cibridi le cellule staminali che possono essere estratte e utilizzate dagli scienziati. Gli ibridi citoplasmatici sono stati creati in Cina e adesso anche l’Inghilterra dovrebbe permettere l’utilizzo della tecnica, con alcuni limiti di legge come l’obbligo di distruggerli entro 14 giorni dalla loro creazione e il divieto di impiantarli. La tecnica è stata sviluppata anche per trovare un’alternativa etica all’uso degli embrioni umani. Gli scienziati inglesi usando i cibridi sperano di trovare cure rivoluzionarie per malattie come l’Alzheimer, il Parkinson, i disturbi neurodegenerativi e le lesioni alla spina dorsale.

Producendo colture di staminali con tutte le mutazioni che provocano queste malattie gli scienziati potranno capire in laboratorio come queste patologie si sviluppano, come si può interferire nel processo e come sviluppare nuove terapie. Si è già dichiarato favorevole Jan Wilmut, il padre della famosa pecora clonata, Dolly, per il suo Centro per la medicina rigenerativa all’Università di Edimbrugo.

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