"Se non sei un po’ arancione scòrdati nomine del Comune"

MERITOCRAZIA Le critiche anche dagli alleati. Il commissario dell’Idv Stefano Zamponi attacca il tandem Pisapia-Tabacci dopo l’indicazione di uomini legati ai partiti per tutti gli incarichi pubblici

"Se non sei un po’ arancione scòrdati nomine del Comune"

«Se non sei sponsorizzato dai salotti bene o da una parte precisa del Centro a cui Pisapia strizza sempre più frequentemente l’occhietto, ti scordi di entrare in una società del Comune». Un attacco alla partitocrazia, alla vecchia pratica degli amici degli amici infilati nei consigli di amministrazione degli enti che contano e che il sindaco neo-eletto assicurava archiviata nel passato. Il mandante della frecciata però non è l’opposizione a Palazzo Marino, non sono Pdl e Lega ma l’Italia dei Valori. Che non ha assessori in giunta ma in consiglio comunale siede nei banchi della maggioranza. E da alleati in campagna elettorale hanno creduto nelle promesse dell’avvocato, «è finita la spartizione». Sei mesi dopo, il bilancio del commissario cittadino dell’Idv Stefano Zamponi è tranchant: «Siamo profondamente delusi dal comportamento di Pisapia, ha contraddetto nei fatti quei grandi proclami della campagna». Una fila di nomine con la tessera, completate giusto sabato scorso con la presidenza di MilanoSport affidata al manager dell’Inter Pierfrancesco Barletta, amministratore delegato del Consorzio San Siro 2000 e attivo in campagna elettorale (già dal 2001) al fianco di Milly Moratti che era candidata con una lista civica alleata al sindaco. Le contestazioni dell’Idv sul metodo-Pisapia sono iniziate già a giugno, prima frizione sul doppio incarico da assessore e parlamentare per il centrista Bruno Tabacci. Quella parte a cui «strizza l’occhietto» è anche in riferimento alla poltrona in Sacbo assegnata al commissario cittadino dell’Api di Rutelli, Carlo Montalbetti. Poi le nomine dell’ex editorialista di Repubblica Luca Beltrami Gadola (all’Aler), alla Democratica Maria Berrini all’Amat, eccetera eccetera. Zamponi definisce «assurda» poi la mancata revoca del cda di Sea. Le promesse prima del voto, sottoscritte quindi anche dai partiti che hanno partecipato alla vittoria del sindaco, «ci avevano fatto sperare, ma dobbiamo considerare che il vento non è affatto cambiato. Siamo delusi». Perchè l’Idv è fuori dalla cosiddetta spartizione, vien da domandarsi? «Non rivendichiamo posti sia chiaro - si affretta il commissario cittadino - vogliamo stigmatizzare un malcostume che speravamo fosse superato». Farsi sentire, visto che è un partito della maggioranza? «Non ci considerano neanche, è al di sopra delle nostre forze, cerchiamo di mantenere salda la barra ma è un “andazzo“ codificato, i partiti che hanno rappresentanti in giunta riescono a spingere uomini di riferimento nelle partecipate. E chi ha aiutato un po’ in campagna elettorale viene risarcito dello sforzo».
Dopo le assunzioni negli assessorati e i board di grosse società azzerate e ricomposte con un’attenzione più a tessere e amicizie che ai curriculum - dal Pio Albergo Trivulzio alla Sacbo - dal centrodestra ma a quanto pare non solo si guarda con la massima attenzione alle prossime mosse. Prima di fine anno il sindaco deve chiudere le nomine alla Triennale (un consigliere), Arexpo (collegio sindacale), a gennaio sarà la volta tra le altre della Fondazione Stelline (3 consiglieri), Fondazione Boschi di Stefano (due consiglieri), Società Umanitaria (un consigliere), Società storica lombarda (un consiglieri). I bandi per partecipare si chiudono il 20 dicembre.

Il presidente Pdl della Commissione di controllo sulle Partecipate Giulio Gallera intende convocare al più presto in aula il direttore generale Davide Corritore «perché ci presenti un resoconto delle scelte e del metodo seguito fino a questo momento dal Comune. Alla faccia delle critiche che abbiamo subito nello scorso mandato dalla sinistra, mi sembra che finora regni il meccanismo degli amici degli amici».

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