Se il procuratore cambia anche la geografia

Saranno «diversamente italiani», o «portatori di identità diverse», o operatori interculturali»? Di certo non saranno più «extracomunitari». I cittadini provenienti da paesi diversi da quelli dell’Unione Europea nono saranno più extracomunitari. Per volere del magistrato. In particolare del procuratore di Savona Francantonio Granero, che ritiene offensivo il termine. Per questo firmerà una circolare con la quale chiederà a tutti i dipendenti degli uffici di polizia giudiziaria e alle forze dell’ordine di non utilizzare più il termine «extracomunitario». Secondo il procuratore, il termine in questione ha assunto un’accezione negativa. Cosa fare dunque? L’idea del procuratore se da un lato è quantomeno discutibile, dal momento che tra le prerogative di un magistrato non dovrebbe rientrare anche il potere di imporre ad altre amministrazioni il proprio volere personale, dall’altro è certamente sbagliata. Anche perché l’ordine del procuratore è quello di usare il termine «cittadino straniero». Improbabile che un alto funzionario dello Stato che ha passato un selettivo concorso, non sappia che un francese, uno spagnolo e un tedesco, ad esempio, siano «cittadini stranieri». Ma non per questo extracomunitari, al pari di un marocchino, di un canadese, di un cinese o di un australiano. Lo status di extracomunitario ha altre implicazioni previste dalla legge.

E la stessa Unione Europea, spesso usata per giustificare le interpretazioni più buoniste, solo per fare l’esempio più evidente, garantisce la libera circolazione dei cittadini comunitari e prevede invece regolamentazioni rigide ed espulsioni per gli extracomunitari clandestini. Anche se il termine può offendere il procuratore di Savona.