Se Silvio è il lato B del Sessantotto

Nascono oggi due gemellini omozi­goti, due libri più o meno con lo stesso titolo e la stessa tesi: Berlusconi e il ’68 realizzato di Mario Perniola e Il ses­santotto realizzato da Mediaset di Vale­rio Magrelli. I due testi incriminano Ber­lusconi anche per aver realizzato il Ses­santotto

Se Silvio è il lato B del Sessantotto

Nascono oggi due gemellini omozi­goti, due libri più o meno con lo stesso titolo e la stessa tesi: Berlusconi e il ’68 realizzato di Mario Perniola e Il ses­santotto realizzato da Mediaset di Vale­rio Magrelli. I due testi incriminano Ber­lusconi anche per aver realizzato il Ses­santotto. Con l’aggravante di averlo pu­re traviato.

Intendiamoci, la tesi non è infondata né originale (ne scrisse De Rita, ne scris­si anch’io). Vi dico in sintesi la mia versio­ne.

Il ’68 ha figliato due decenni. Gli Anni Settanta presero dal ’68 la cupa ferocia massimalista e rivoluzionaria, la violen­za ideologica, che da verbale si trasfor­mò in fisica. Gli Anni Ottanta presero dal ’68 l’edonismo egocentrico, il permissi­vismo etico, estetico e sessuale. Il primo produsse gli Anni di piombo, il secondo gli Anni di Drive in, il boom delle tv com­merciali.

Berlusconi e il suo Biscione fioriscono là,nel lato B del ’68.Molti agenti e creati­vi del berlusconismo provengono pro­prio dal ’68. L’immagine al potere.

Ma negli anni Novanta Berlusconi scende in politica quando la sinistra post-comunista adotta un profilo radi­cal- giacobino, di impronta tardo-ses­santottina. E Berlusca affianca al lato gaudente, da crociera, una versione ri­dente e light di Dio, patria e famiglia. Da libertario, libertino e liberale.

Il ’68 inacidisce nei nostri anni.

Il lato indecente del berlusconismo viene da lì, ma dal ’68 viene pure il muro portante della sinistra, incupito dal moralismo forcaiolo, e da ultimo patriottardo. È il prolasso del ’68. E ora beccatevi Monti. Non sessantottino ma sessantottenne.

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