Se sopporta così la pressione diventerà il più grande di tutti

Tutto semplice quando si hanno a fianco Pirlo e Kakà

Sulla «fenomenologia» di Pato ormai si sta interrogando mezzo mondo. Di sicuro il ragazzo c’è: una partita, un gran gol, tanti bei 7 in pagella sui giornali. Una grande rapidità sotto porta, ma anche un gran tiro, secco, preciso, quasi da fermo.
Ma su una cosa il ragazzo si è già dimostrato un vero fenomeno: sul modo di sopportare la pressione. Atteso come un messia, costretto a debuttare in un campionato difficile come il nostro con tutti i riflettori puntati addosso, Pato non ha fatto una piega. Aveva sulle spalle il peso di salvare l’ultimo mercato rossonero, di dare una scossa a una squadra che in campionato era da encefalogramma piatto. Era stato caricato da giudizi impegnativi, di Ancelotti ma persino di Berlusconi. Con un’attesa del genere non poteva permettersi la minima sbavatura.

Quando ha sbagliato un tiro è stato subito etichettato come un Calloni qualsiasi, senza tenere conto che tutti gli altri grandi, anche i grandissimi, hanno potuto esordire molto più in sordina. Davanti a tutto ciò chiunque altro si sarebbe perso. Pato invece ha retto alla grande. E soltanto quando ha segnato gli è sfuggito un attimo di commozione. Solo per questo potrebbe già accomodarsi tra i fenomeni.

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