L’ipotesi di una secessione della Padania è talmente paradossale, qui al Nord lo sappiamo bene, da non meritare di uscire dai confini del folclore leghista. Ma se a portarcela è addirittura il Capo dello Stato, allora c’è da capire che diavolo sia successo, o stia per succedere. I casi sono due. O Napolitano è al corrente di trame eversive, e allora farebbe bene a denunciarle, oppure l’esternazione di ieri ha un altro scopo. Escludendo la prima ipotesi, bisogna allora chiedersi come mai, in un momento così delicato per gli equilibri e le alleanze, il Quirinale getti all’improvviso benzina sul fuoco delle polemiche. Perché è ovvio che avere evocato gli arresti per chi dovesse fare un altro passo in avanti contro l’unità del Paese, avere negato l’esistenza della Padania, innescherà infinite polemiche sul nulla.
Essendo gratis, il nulla appassiona i politici più dei fatti concreti, per cui immaginiamo che nelle prossime ore ci sarà da divertirsi. È possibile che Napolitano abbia voluto soltanto dare uno sberlone alla Lega in risposta alle punzecchiature ricevute nei giorni scorsi da esponenti del Carroccio. Oppure gli obiettivi sono diversi.
Seminare zizzania nella maggioranza che non dà sintomi di cedimento? C’entrano forse le divergenze tra Quirinale e Bossi sul nome del nuovo governatore della Banca d’Italia? Regalare altre frecce per l’arco dell’opposizione? Lo sapremo nelle prossime settimane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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