Cosa puoi dire a un uomo disperato che ti cerca e ti affida la disgrazia della sua famiglia distrutta in poco tempo? Che sei inerme, non sai come essergli d'aiuto, ma il suo racconto coinvolge. Biagio Pirolo aveva una moglie e due figli, una famiglia unita, e li ha perduti nel giro di poco tempo in ordine inverso.
Prima ha perso il figlio minore, Giulio, poi l'altro figlio, Michele, in due incidenti diversi; infine sua moglie, che non ha retto la doppia tragedia. Aveva una famiglia in Roma e ora è solo. Mi ha cercato perché ha trovato tra le carte di Michele un mio libro con dedica e si era convinto che fossi suo amico. E allora voleva incontrarmi per parlarmi di lui e sentirmi parlare di lui.
Cosa gli puoi dire se non lo conoscevi e magari
mi avrà chiesto la dedica dopo una conferenza? Non vuoi deludere il
padre a caccia di tracce vive dei suoi morti, ma non puoi mentirgli.
Lui ha urgenza di parlarti di loro e di quella faida feroce del
destino. Tra mille famiglie sfasciate per scelta ne trovi una salda e
vera sfasciata dalla sorte. Cosa gli vuoi
dire quando ti mostra le loro foto, le bacia e ti chiede di scrivere di
loro e delle loro virtù per farli rivivere nel ricordo?
Gli dici che è un'illusione, che raccontarlo agli altri non serve, meglio dimenticare, oppure lo consoli dicendo che loro sono assenti ma presenti e spandere il ricordo
significa alitare traccia di loro, allacciare un ponte invisibile?Allora li evochi, come lui vuole, perché qualcuno ascolti e lui si senta meno solo su questa assurda terra.
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