Controcultura

Se il Virus diventa un Leviatano

Il libro di Aldo Maria Valli, per i tipi di Liberilibri, è una boccata di aria fresca in questo panorama di allarmismo

Se il Virus diventa un Leviatano

Il libro di Aldo Maria Valli, per i tipi di Liberilibri, è una boccata di aria fresca in questo panorama di allarmismo, di giornale e libro unico del virus. Si chiaro, la malattia c'è e colpisce duro. E Valli ovviamente non lo nega, ma in Virus e Leviatano, l'ex vaticanista del Tg1, ci mette in guardia. Val la pena citarlo, più che riassumerlo.

«Di fonte alla paura della morte, alimentata dai media, perfino una nazione in genere piuttosto disincantata come la Francia ha ceduto alla narrativa terroristica Stessa storia in Spagna». Per non parlare ovviamente dell'Italia. «Lo storico Roberto de Mattei ha ricordato che il contagio psicologico è un fenomeno ben noto». La politica, una certa politica ne ha approfittato. «Accanto al manifestarsi del dispotismo statalista condiviso e terapeutico, cugino del dispotismo illuminato, abbiamo assistito ad un ritorno di fiamma di un certo veterocomunismo rivoluzionario che ha individuato nella pandemia un'occasione d'oro». «La parola responsabilità è diventata il marchio o, se vogliamo, il motto dell'esercito combattente per la liberazione dal virus. Chi osava mettere in dubbio le analisi ufficiali e avvertire che dosi eccessive di paura possono risultare più dannose della malattia stessa era bollato come nemico del popolo, disfattista, disertore». Chi si permette di fare delle domande, val la pena aggiungere, viene immediatamente bollato come negazionista.

E Valli è tranchant anche con l'ambiente che conosce meglio, con la Chiesa, per la quale è stata «un'occasione mancata»; essa avrebbe potuto opporsi alla «salute come divinità e la tecnocrazia come fede». Ci deve ricordare, Valli, con Popper che «gli scienziati se sono veramente tali e non stregoni o sciamani non hanno risposte rapide e ed univoche. Lo scienziato avanza per tentativi di interpretazione e li sottopone a verifica». La scienza non è una religione, non vive di dogmi e di fede. Invece la religione ufficiale del virus procede per certezze, che peraltro vengono smentite come se nulla fosse. Ha buon gioco dunque il filosofo Anders a sostenere che i contemporanei si sono a tal punto privati delle libertà da non aver più nemmeno bisogno di ricevere ordini: si sono fatti schiavi del conformismo, del nostro «autoasservimento».

Valli ricorda infine come «quasi tutti i provvedimenti adottati per impedire alcuni comportamenti dei cittadini sono stati costituzionalmente illegittimi». Insomma il virus cinese come un Leviatano, che si sta mangiando la forma, ma anche il cuore, dei principi base della civiltà occidentale e libera.

Non esagera.

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