«È una vittoria piena e incondizionata». Lassessore ai Trasporti Giorgio Goggi è soddisfatto. Il Consiglio di Stato ha annullato la sospensiva del Tar che era stata richiesta dalla Provincia, dando ragione a Palazzo Marino che può andare avanti a tutto gas con la gara per la privatizzazione di Sea. La tesi di Palazzo Isimbardi, ricorda Goggi, «è che sarebbe stata esclusa dalla gara. Ma il Consiglio di Stato nel testo dellordinanza precisa che la Provincia non ha mai presentato domanda per partecipare, né prima né dopo la riapertura dei termini, non cè un atto di indirizzo da parte del consiglio provinciale in relazione allacquisto di quote Sea, né ha impegnato soldi a bilancio.
Un ente pubblico non può fare offerte di acquisto a mezzo stampa, come era avvenuto per la Serravalle. È la dimostrazione che il ricorso era solo un atto di interdizione politica, volevano impedire al Comune di vendere». Eppure il presidente della Provincia non molla, ha convocato per oggi una giunta straordinaria per considerare le decisioni da prendere «non escludendo la possibilità di iniziative di carattere legale», e ribadisce che «occorre attendere la sentenza nel merito del Tar». Due, in effetti: quella sul ricorso contro la vendita presentata dallopposizione (prevista per il 12 aprile) e quella della Provincia «contro la distribuzione del maxidividendo», il 13 marzo, «che di fatto - incalza Penati - costituisce un elemento nuovo e cambia le condizioni della gara. Quindi la questione rimane aperta». Ma Goggi rispedisce le accuse al mittente: «sarebbe ora di smetterla di travisare la realtà affermando che il dividendo straordinario è un regalo fatto ai compratori. Il valore delle riserve della società è già compreso nel prezzo a base dasta, 600 milioni di euro per il 33% delle quote, quindi il dividendo straordinario non sarebbe un regalo agli acquirenti. ma una loro proprietà».
La corsa per la vendita procede ora con lacceleratore schiacciato. «Ci sono delle questioni tecniche ancora da affrontare - spiega Goggi - ma riapriremo al più presto la gara dando un termine ragionevole ai quattro candidati selezionati». La scadenza del 13 marzo, giorno in cui verrà staccato il maxidividendo, «dopo la rassicurazione del Consiglio di Stato che non ne ha neanche tenuto conto, non è più così importante». Il consiglio di Stato, sottolinea il vicesindaco Riccardo De Corato, «in meno di un mese ha smentito per due volte il Tar.
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