Sea e Serravalle: 27 ore per svendere

L’esplosione è al massimo quando i consiglieri del Pdl lanciano i fogli per aria, chiedono «dimissioni» e gridano a Basilio Rizzo «torna a fare quello di sinistra». Ci è voluta una maratona di 27 ore in consiglio comunale - prima campanella alle 14,30 di lunedì, chiusura ieri alle 17.30 - per la s-vendita di Sea e Serravalle. Il via libera arriva dopo liti furiose e con i soli voti del centrosinistra, l’astensione di grillini e radicali mentre Lega e Pdl non partecipano alla votazione. E minacciano ricorsi al Tar, al prefetto, alla Corte dei conti. Oggi il Comune pubblicherà sul Gazzettino ufficiale e su spazi a pagamento del Wall Street Journal, Financial Times, Sole 24 Ore e Mf il bando per il 18,6% della società autostradale e il 20% degli aeroporti o, seconda opzione, solo il 29,75% di Sea, identica base d’asta a 385 milioni di euro e chiusura dell’asta fissata alle 11.30 del 16 dicembre. In pole position il fondo F2i di Vito Gamberale, nelle scorse settimane si sono aggiunte manifestazioni di interesse da parte di un fondo indiano e uno cinesi.

Ma sulla testa del sindaco Pisapia e dell’assessore al Bilancio Bruno Tabacci, registi dell’operazione, pende come una spada di Damocle la minaccia del centrodestra: «Valuteremo se ricorrere al Tar» avvisano a seduta-fiume ancora aperta. Non escludono un esposto alla Corte dei conti per presunto danno erariale. E hanno già preso appuntamento anche con il prefetto, garante dei diritti del consiglieri. Nel mirino la gestione dell’aula (...)

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