Sea, al via la maratona per la privatizzazione

L’Unione: «Faremo ostruzionismo in aula». De Corato replica: «I numeri ci sono, tireremo dritto»

Sea, al via la maratona per la privatizzazione

Sabrina Cottone

Okay, il prezzo della Sea è giusto. O almeno così sostengono gli esperti di Paribas che hanno risposto alle domande dei consiglieri di maggioranza. Una riunione chiesta da Forza Italia e coordinata dall’assessore al Bilancio, Mario Talamona, alla quale hanno partecipato il vicesindaco Riccardo De Corato per conto di An e un gruppo di assessori azzurri. E il risultato dell’incontro è stato un sostanziale sì alla delibera, che arriverà in consiglio lunedì 11 luglio con l’obiettivo di essere approvata entro la fine del mese, cioè prima dell’inizio delle vacanze estive, così da poter partire con l’asta a settembre.
Il passaggio in aula comunque non si annuncia facile, oltre che per la fisiologica difficoltà a mantenere il numero legale (accentuata dall’estate che avanza), anche per qualche dubbio ancora serpeggiante. Durante la riunione di ieri, è stato sollevato il tema del piano industriale che - secondo la relazione degli advisor di Paribas - non è stato preso in considerazione per valutare il caso Sea. E le perplessità rimaste saranno sollevate nelle sedute della commissione Bilancio, che tornerà a riunirsi oggi. Spiega il capogruppo azzurro, Manfredi Palmeri: «La base d’asta, dopo il confronto avuto, ci sembra congrua. Ma resta da chiarire la natura dei patti parasociali. Ed è ciò che ho intenzione di chiedere agli advisor di Paribas».
I consiglieri hanno chiesto a Talamona di partecipare alla stesura del bando costituendo un comitato che valuti tutti gli aspetti tecnici e «accompagni» all’asta pubblica competitiva. Secondo la delibera, chi comprerà in blocco il 34 per cento delle azioni Sea sarà rappresentato nel comitato esecutivo e avrà la possibilità di dire la sua su aumenti di capitale, prestiti obbligazionari convertibili, liquidazioni, fusioni, scissioni, vendite. Ruolo e prerogative del soggetto che entra hanno sollevato perplessità non solo tra i consiglieri, ma anche tra i rappresentanti sindacali, che nei prossimi giorni saranno ascoltati in commissione.
Talamona difende la scelta di ricorrere ai patti parasociali invece che a una modifica dello statuto: «Abbiamo preferito la via meno rigida e più reversibile, dal momento che i patti parasociali hanno una durata massima di cinque anni. D’altra parte era giusto garantire i diritti dell’acquirente». Intervenire sullo statuto avrebbe avuto implicazioni più pesanti e di lunga durata: «La soluzione adottata invece non è dannosa per la società e non ne pregiudica la governance».
L’opposizione protesta sia contro il merito della privatizzazione che per ragioni formali e cioè per la riunione della maggioranza alla quale hanno preso parte i consulenti di Paribas. «Si fa un uso privato delle istituzioni pubbliche» attaccano il capogruppo diessino, Emanuele Fiano, e Basilio Rizzo di Miracolo a Milano, che annuncia «ostruzionismo» contro la delibera.

Ma il vicesindaco Riccardo De Corato prevede che si procederà comunque senza problemi: «Questa maggioranza che qualcuno descrive come sfilacciata in realtà è riuscita a approvare provvedimenti importantissimi. I numeri li abbiamo sempre avuti e non vedo perché dovrebbero mancare su questa delibera».

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