«Non ritiriamo la causa perché non ci sono le condizioni per ritirarla». Il presidente della Sea, Giuseppe Bonomi, risponde senza esitazioni alla domanda che gli arriva dai consiglieri comunali riuniti a Palazzo Marino in commissione congiunta Bilancio e Mobilità. La Sea (società di gestione degli aeroporti milanesi controllata dal Comune) ha citato per danni Alitalia al momento del dehubbing, quando cioè la compagnia aveva improvvisamente lasciato lo scalo varesino per trasferirsi a Fiumicino.
La richiesta è di 1,2 miliardi di euro e Bonomi è convinto di dover andare avanti, anche se il danno dovesse ridursi ed essere quantificato in misura molto minore. «La nostra controparte è la gestione commissariale di Alitalia. Devo proseguire - spiega -. La Commissione europea si esprimerà sul decreto Marzano. Che cosa succederà se non sarà giudicata conforme la modifica all’articolo 2560 del codice civile?». La norma in questione ha escluso il trasferimento di debiti e crediti della vecchia Alitalia alla Cai e così la Sea non può citare la futura Alitalia. A meno che, appunto, la Commissione europea bocci la modifica. Sul punto Bonomi va all’attacco: «Questo provvedimento è una legge ad hoc su Alitalia, mi prendo la responsabilità di quel che dico».
Il presidente della Sea confida molto nella liberalizzazione dei diritti di volo intercontinentali («mi risulta che l’emendamento sia in discussione in Senato in queste ore») e non nasconde le sue perplessità sul progetto Cai: «Non mi pare che sia di sviluppo del trasporto aereo italiano. Mi auguro che possa diventarlo, ma al momento è solo un progetto per salvare gli asset positivi di Alitalia».
Lunedì riprenderanno gli incontri con Banca Intesa, advisor della nuova Alitalia, e con i consulenti di Boston Consulting, per valutare gli impatti del piano sul sistema degli aeroporti milanesi: «Va verificata la compatibilità tra il nostro piano e il loro progetto con Lufthansa, se non altro perché noi siamo partiti prima». Inoltre, aggiunge il presidente della Sea «siamo stati costretti a trovare una strada alternativa», che è appunto l’accordo strategico con Lufthansa: «Se il progetto Cai lo accelererà, ne saremo lieti». Insomma, l’accordo con la compagnia tedesca per Bonomi non è in discussione.
Bonomi si è poi difeso dall’accusa, rivoltagli dal consigliere Basilio Rizzo, di essere alle dipendenze di Umberto Bossi.
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